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Latina. Urbanistica, Piani Particolareggiati. Giorgio De Marchis (Democratici di Sinistra): «Nel comune capoluogo siamo ancora all'anno 0»
«Finalmente, nella odierna seduta, la Commissione Urbanistica del Comune di Latina è riuscita ad approvare il progetto per la realizzazione di un monumento alle famiglie venete». Dichiara Giorgio De Marchis, consigliere comunale dei Democratici di Sinistra: «La cosa è decisamente importante, non tanto per il fatto in sé, quanto perchè la realizzazione del monumento è uno dei pochi atti che la Commissione è riuscita a licenziare nella prima parte di questa legislatura. Purtroppo su tanti altri temi urbanistici di importanza strategica si continua a registrare la mancanza, ormai cronica, di progettualità e coesione da parte di questa amministrazione e di questa maggioranza.
Il dibattito sull'urbanistica e sulle grandi scelte per la città, malgrado le dichiarazioni improntate all'ottimismo del Sindaco Zaccheo, ha subito in questi due anni una profonda involuzione, una ulteriore prova di questo stato di paralisi è stata fornita oggi, in Commissione Urbanistica, dall'Assessore Rosolini, che intervenendo sul punto all'o.d.g. inerente i Piani Particolareggiati, ha detto che l'Amministrazione non poteva affrontare quel tema in quanto era in corso uno studio sullo "stato di attuazione dei PPE".
Ma come è in corso uno studio per verificare lo stato di attuazione?
Sono passati due anni e mezzo dall'insediamento di Zaccheo prima e di Rosolini poi, e siamo anocora agli studi di verifica?
Si parla di Concorso di idee per la marina, della riqualificazione della città, di zone per le ERP, di grandi opere pubbliche, vengono interpellati in delegazione insigni nomi dell'architettura mondiale e nemmeno si conosce qual è lo stato di attuazione dei "vecchi" PPE?
È inaccettabile, sia sotto il profilo politico sia sotto quello istituzionale, che dopo oltre due anni di governo della giunta Zaccheo, ancora non si sappia con certezza quale dovrà essere il futuro urbanistico della città.
È dunque chiaro che tutti i progetti, annunciati fino ad ora, sono frutto di un disegno propagandistico e niente altro, infatti non si capisce come il centro destra possa continuare a parlare di riqualificazioni e grandi opere se non si conoscono nemmeno i parametri urbanistici sui quali si dovrebbe operare.
Su tutte le questioni urbanistiche e' necessaria una svolta chiara e netta che, tuttavia, l'attuale classe dirigente non è in grado di mettere in campo».
Elisabetta Rizzo
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