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Caso Aser. La soddisfazione di Pedrizzi: «Nessuna
prospettiva di sanatoria»
Il vicepresidente dei senatori di An Riccardo Pedrizzi esprime
soddisfazione per l'accoglimento da parte del governo, durante
la discussione del collegato fiscale approvato definitivamente
dal Senato, di un ordine del giorno che impegna l'esecutivo,
spiega il parlamentare pontino, "ad intervenire in sede di finanziaria
per rivedere l'articolo 78 in modo da escludere qualunque ipotesi
di sanatoria dei contratti stipulati dai Comuni con gli esattori
privati per la riscossione dei tributi locali con relativi aggi
fuorilegge, attivando tutti quegli interventi previsti dall'articolo
52 del decreto legislativo 446". "Si tratta di una nostra vittoria"
- commenta l'esponente di An - "perché in prima istanza avevamo
presentato anche in aula la richiesta di stralcio della norma,
e l'abbiamo ritirata solo in presenza dell'accoglimento da parte
del governo e della maggioranza di una nostra precisa integrazione
al testo dell'ordine del giorno, che in pratica non solo impegna
l'esecutivo a non varare alcuna sanatoria, ma anche a porre in essere
tutti quegli atti amministrativi di competenza del ministero delle
Finanze che sono necessari per garantire il rispetto della legalità.
Ora vigileremo affinché il governo mantenga fede agli impegni presi".
L'iniziativa di Pedrizzi si ricollega alla vicenda Aser-Comune di Aprilia
in quanto il parlamentare pontino ravvisa nell'articolo 78 di una norma
"che oltre a costituire una sanatoria che salva gli atti compiuti
per la costituzione delle società di riscossione, non consente al
Ministero delle Finanze di verificare e controllare la correttezza
degli affidamenti compiuti dagli enti locali, non prevedendo
più alcuna forma di controllo per arginare le irregolarità verificatesi".
Pedrizzi, inoltre, paventa il rischio che l'articolo 78 "possa anche
costituire un ostacolo per il prosieguo delle indagini da parte della
autorità giudiziaria".
Quanto alla questione generale della riscossione dei tributi locali
appaltata a società mista dietro pagamento di commissioni stratosferiche
da parte dei Comuni, l'esponente di AN evidenzia che "nel vuoto normativo
venutosi a creare in assenza dell'apposito decreto ministeriale istitutivo
dell'albo dei concessionari per la riscossione, come previsto dalla
normativa vigente, la costituzione delle società è avvenuta in
parte con procedure di evidenza pubblica a dir poco non corrette
e con una tempistica che ha di fatto ristretto il numero dei partecipanti
alle procedure stesse". Secondo il parlamentare pontino
"ciò che più allarma è che sia il Ministero dell'Interno che quello
delle Finanze hanno a più riprese confermato la presenza di irregolarità
nelle procedure ad evidenza pubblica. D'altro canto, le nuove disposizioni
Mauro Cascio
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