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Latina. Risorse idriche, un tavolo permanente. Paride Martella: «Non è vero che da noi l'acqua costa più cara che altrove». Le ragioni

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Paride Martella, Presidente di Acqualatina. Lei sa di essere il parafulmine delle polemiche di questi mesi, sia sulla gestione politica di Acqualatina, sia sulle elevate bollette che giungevano ai cittadini. Pensa che le polemiche siano concluse? «La polemica non finisce mai, perché è insita nell'uomo. Bisogna vedere però se la polemica è finalizzata ad un problema che va male, e allora è giusta, oppure se è finalizzata a qualcosa che va bene, e allora è una polemica sterile, fine a se stessa. Per quanto riguarda il sistema idrico integrato in questa provincia, credo che potremmo essere fieri come cittadini tutti del fatto che siamo dei pionieri in Italia, in quanto abbiamo fatto cose che altre province ancora si sognano, ma che presto dovranno fare anche loro. Non è stato infatti un nostro capriccio quello di applicare determinate leggi, in quanto sono leggi uniche: non possiamo noi decidere con discrezionalità di applicare una cosa piuttosto che un'altra. Latina è stata la prima, è stata il battistrada e - sotto questo aspetto - le polemiche erano forse fondate. Però una volta che abbiamo fatto capire che siamo stati bravi, perché lo siamo stati, le polemiche devono finire». Ma perché l'acqua costa tanto? «L'acqua costa tanto rispetto ad antiche concezioni, secondo cui l'acqua non la pagava nessuno. Oggi in Italia, e soprattutto a Latina, l'acqua costa meno che in altre parti del mondo. Poi dobbiamo dire che in Italia l'energia costa il doppio e l'acqua costa la metà rispetto all'Europa. Quasi la metà del bilancio di Acqualatina è per l'acquisto di energia. Poi, se noi pompiamo 138 milioni di metri cubi di acqua e ne vendiamo meno di 35, significa che qualche cosa non funziona, ma non per colpa di Acqualatina, ma di anni e anni di gestione precedente che forse non funzionava bene». Qual è quindi l'impegno di Acqualatina nel Tavolo Permanente sulle Risorse Idriche? «C'è l'impegno istituzionale e quello del cuore. Quello istituzionale perché a pieno titolo ci siamo, quello con il cuore perché riteniamo che questo Tavolo sia importante in quanto dobbiamo arrivare tutti insieme a perseguire l'obiettivo del risparmio della risorsa idrica». Il risparmio è proprio il nodo centrale. Il Presidente Cusani ha detto che il 70% dell'acqua captata si disperde e solo il 30% giunge agli utenti. Cosa farà Aqualatina? «Ho detto prima che noi vendiamo meno del 30% dell'acqua che pompiamo e sarà un grosso impegno recuperare il 70%. C'è una grossa dispersione, che ha due aspetti: da una parte i problemi delle reti - che sono una cosa - e dall'altra il furto d'acqua, che è un'altra cosa. Per quanto riguarda le reti, la risoluzione del problema, analizzato dai tecnici, è già prevista negli investimenti di 600 miliardi nel Piano d'Ambito, che la dicono lunga. Ma sui furti, credo che Acqualatina da sola non ce la possa fare a controllare le reti di una provincia - e dei paesi limitrofi - che d'inverno conta 600mila abitanti e d'estate un milione e mezzo. Tutti i cittadini debbono essere sensibilizzati, perché c'è chi ruba l'acqua ad Acqualatina, ma poi la pagano tutti».

Andrea Apruzzese

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