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Latina. Alla ricerca della Grammatica Universale. Un nuovo saggio di Giuseppe Romaniello: «Tutte le lingue hanno una radice in comune»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giuseppe Romaniello, esperto di Linguistica e Filologia, nonché saggista impegnato da anni nella pubblicazione di testi e studi sulla "Grammatica Universale". Il suo ultimo lavoro ("Pensiero e linguaggio", edito da Sovera) è il proseguimento di un libro scritto l'anno scorso e l'iter seguito dal professore conduce all'individuazione di una matrice comune ad ogni lingua. «Le forme del linguaggio possono sembrare diverse, ma in realtà è dimostrabile che ogni lingua ha un rapporto con le altre. Si tratta di una relazione stretta e riconducibile al contenuto, al significato. Ci sono lingue in cui il verbo essere, per noi scontato - non esiste nemmeno, ma dire che quelle lingue hanno origini assolutamente estranee alla nostra è sbagliato perché anche da noi i bambini piccoli spesso omettono il verbo essere, sostituendolo con i concetti di "questo" e "quello". La mia ricerca è ambiziosa e forse controcorrente, sicuramente necessiterebbe di una collaborazione con linguisti di tutto il mondo che dovrebbero unirsi nella ricerca di questa "Grammatica Universale" per svelare le origini del linguaggio umano, una cosa che noi diamo per scontato ma che in realtà è sintomo di un'evoluzione millenaria e sofisticata». Una curiosità cui forse spesso non si pensa: il cervello umano può esprimere solo i pensieri prodotti dal lobo sinistro: quello della razionalità, della matematica e dei concetti più legati alla materia (come lo spazio e la forma), ma non può fare lo stesso con il lobo destro: quello deputato alle emozioni e ai sentimenti, che sono per loro natura inesprimibili.

Sara Fedeli

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