Venerdì 02/05/2025 
Parvapolis
categorie
Home page
Appuntamenti
Cronaca
Cultura
Economia
Politica
Sport


Parvapolis >> Cultura

Latina. Benvenuta nuova Europa. L'associazione esperantista: «Sì, non si impongono le credenze religiose ma si impone la lingua inglese»

Quanto ci costa la tassa "inglese"? Mentre noi o i nostri figli veniamo costretti ad apprendere l'inglese (i bambini italiani ora già dalla prima elementare), gli anglofoni (i quali non hanno alcun obbligo d'apprendimento di lingue straniere e, difatti, nessuna ne apprendono) cosa pensi che facciano? Si divertono? Giocano? Approfondiscono materie tecniche? "Di fatto stiamo permettendo una grave discriminazione", denuncia l'associazione radicale Esperanto. «Tanto più grave quanto più si pensa agli enormi vantaggi e passaggi di risorse che noi Paesi non anglofoni concediamo a quelli di madrelingua inglese: si concede ai cittadini dei paesi anglofoni un mercato notevole in termini di materiale pedagogico, di corsi di lingua, di traduzione e interpretazione verso l'inglese, di competenza linguistica nella redazione e la revisione di testi, eccetera; i madrelingua inglese non devono mai investire tempo o danaro per tradurre i messaggi che trasmettono o desiderano comprendere; i madrelingua inglese non hanno un reale bisogno d'imparare altre lingue e ciò si traduce, per i paesi anglofoni, in un risparmio enorme, a cominciare dalle spese d'istruzione. L'economista svizzero Grin stima che il fatto che siano gli altri ad apprendere la lingua inglese fa risparmiare al solo sistema della pubblica istruzione americano intorno ai 16 miliardi di dollari all'anno; tutte le risorse finanziarie e temporali che non vengono dedicate all'apprendimento delle lingue straniere, possono essere investite nello sviluppo, nella ricerca e nell'insegnamento/apprendimento di altre discipline; anche se i non-anglofoni compiono un considerevole sforzo per imparare l'inglese, non riescono mai, salvo eccezioni, ad avere un grado tale di padronanza che possa loro garantire l'uguaglianza di fronte ai madrelingua: uguaglianza nella comprensione, uguaglianza nei casi di presa di parola in un dibattito pubblico, l'uguaglianza nelle negoziazioni e nei conflitti. A ciò va aggiunta la discriminazione che già ora si è venuta a creare nelle assunzioni, tra cittadini europei anglofoni dalla nascita e non. Infatti sono centinaia e centinaia gli annunci economici che, a livello europeo, offrono lavoro con il requisito English mother tongue (di madre lingua inglese) o English native speakers (di lingua inglese dalla nascita). Con la conseguenza che cittadini europei pur con un'ottima conoscenza dell'inglese vengono discriminati e non possono essere assunti. Ciò accade persino da parte di organismi europei finanziati in tutto o in parte dalla Commissione europea e/o imprese private che hanno rapporti di lavoro con la stessa».

Mauro Cascio


PocketPC visualization by Panservice