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Latina. Il caso editoriale. Hotel Guantanamo di Pierluigi Felli uno dei prodotti più attesi. «Romanzo d'avventura con un filo di morale»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Pierluigi Felli, autore del romanzo di recente uscita «Hotel Guantanamo» (edizioni Novecento di Massimiliano Vittori). Cosa racconta il suo libro? «Il protagonista è un killer professionista che ad un certo punto della sua "carriera" si trova costretto a fuggire e attraverso una serie di vicissitudini si arruola tra le file dei terroristi di Al Keida e finisce nella famigerata prigione cubana di Guantanamo». Il libro si lega ai recenti fatti di cronaca internazionale, traendo spunto dalle tristi vicende irachene: perché questa scelta? «Per unire una storia di fantasia alla realtà in cui tutti viviamo e riuscire a guardarla anche da prospettive diverse da quelle comuni e - perché no - anche per motivi editoriali oggettivi». C'è una morale conclusiva? «Non una morale in senso stretto, piuttosto la voglia di guardare in profondità e da angolature diverse una cronaca che ci coinvolge proprio tutti». Interessante il personaggio del Grande Raccomandatore, in cui forse qualcuno potrà intravedere un personaggio reale e molto famoso: forse solo un'impressione o forse un ghiribizzo letterario dell'autore stesso per ribadire che al mondo tutto si può guardare da molte, moltissime angolazioni e che non sempre il bene e il male, il giusto e l'ingiusto sono facilmente individuabili e distinguibili tra di loro.

Sara Fedeli