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Latina. Laici e liberali. Benedetto Della Vedova: «Sono i politici che, più per opportunismo che per convinzione, si inchinano alla chiesa»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Benedetto Della Vedova, eurodeputato della Lista
Bonino. Cinquant'anni di storia liberale... «La libertà e il liberalismo non sono
patrimonio diffuso e comune. I radicali continuano a rappresentare l'esperienza
politica adamanticamente liberale, con quello che questo comporta per le iniziative
politiche per le libertà civili, per la giustizia, per le istituzioni, per l'economia.
Meno sindacato, meno corporazioni e meno stato». Questo spazio così ridotto per il mondo
laico e liberale è dovuto anche all'ingerenze, spesso indebite, del Vaticano, questa
scomoda eredità che ci ha lasciato a Roma il medioevo? «La responsabilità è esclusivamente
dei politici che spesso – e più per opportunismo che per intima convinzione – ritengono
di doversi inchinare alla vera o presunta morale cattolica o ai veri o presunti
insegnamenti della chiesa». I Radicali: terzo polo o alleanza strategica
con un cartello? «Intervenire un modo sistematico nell'attività legislativa e di governo
è comunque importante. Io non ho pregiudiziali ideologiche per l'uno o per l'altro
schieramento ma credo che, dovendo scegliere, non ci sono grosse alternative
alla Casa delle Libertà».
Elisabetta Rizzo
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