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Latina. Discoteche, chiusura anticipata. La Sinistra Giovanile sconfessa Vitali: «Il proibizionismo non appartiene alla nostra cultura»
Fabrizio Vitali contestato anche da sinistra.
«Stimo il Consigliere Vitali», premette Omar Sarubbo, segretario provinciale
della Sinistra Giovanile. «Apprezzo le battaglie che fa per difendere l'ambiente e mi
sforzo di comprendere l'articolazione complessiva della proposta che fa ma onestamente
non riesco a condividerla per una serie di motivi».
«Innanzi tutto un problema culturale di fondo. Mi ostino a pensare che il problema
della autoresponsabilità dei giovani sia un tema più pedagogico che legale, più delle
famiglie che delle amministrazioni o quantomeno più delle amministrazioni che della polizia.
Un problema pratico. Una volta usciti dalla discoteca alle 2.00 a causa di
questa sottospecie di "coprifuoco" tutto farebbero i giovani tranne che andare a casa.
Dobbiamo essere realisti! E ciò renderebbe le strade ancora più pericolose. Il problema
non è dentro i locali ma fuori e non si può impedire ad una persona di girare in macchina
se vuole anche tutta la notte. Il problema è fuori dalle discoteche e non dentro, e cosa si
fa? Alle 2.30 di notte riversiamo per legge (o ordinanza) migliaia di giovani per strada?
Ma stiamo scherzando?
Una proposta. Le amministrazioni dovrebbero essere più vicine ai giovani (ed ai gestori
dei locali) ed educare i ragazzi a consumi della cultura ed impiego del tempo libero
più intelligenti impiegando in questa direzione una fetta importante del loro bilancio.
Un problema commerciale. Le discoteche sono luoghi commerciali dove si vende un servizio
e non dove si vende droga o altro. Perchè anziché penalizzare i gestori non si
rafforzano i controlli sulle strade? Quando accade qualcosa di tragico o illegale (incidenti
o risse o arresti o altro) i primi a rimetterci sono i gestori dei locali che vedono
calare l'immagine (e quindi gli incassi) del servizio che offrono.
Quello che eventualmente debbono fare le forze dell'ordine (che comunque fanno quello
che possono in relazione alle risorse che hanno a disposizione) è individuare ed emarginare
i singoli "disturbatori" della quiete pubblica ed i prevaricatori dei diritti degli
altri e non imporre formule indiscriminate di controllo della massa. Eventualmente si
possono intensificare i posti di blocco nelle strade più pericolose nelle ore notturne
del week-end.
Lo Stato. Questo fantomatico organismo che non viene mai tirato in causa quando si parla
di questioni locali. Lo stato vende alcool e sigarette, giusto? Bene si investano
questi soldi non per coprire i buchi di bilancio prodotti da Berlusconi ma si reinvestano
in informazione, formazione ed educazione dei giovani italiani.
Posto che la proposta di Vitali la ritengo "non di sinistra" e questo già è un problema,
rivendico comunque un distinguo (quantomeno etimologico) tra la parola prevenzione
e la parola repressione».
Elisabetta Rizzo
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