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Latina. NewtonFest a rischio chiusura. Gli organizzatori: «Il Sindaco Zaccheo dica chiaramente se vuole la morte di questa manifestazione»

«In questo articolo (lettera) non vogliamo parlare di un pubblico che ama le pantofole più di una serata al cinema, o una vita cadenzata dal rituale dell’ombrellone al mare, della palestra, del parrucchiere e quant’altro possa assicurare o quantomeno garantire l’incolumità dall’iperstimolazione di un reading con l’autore (vero!), di un concerto con un musicista (vero!), di un corto con un regista (vero!)». In una lettera aperta i fratelli Becherucci, organizzatori del NewtonFest si esprimono così: «Noi parleremo dello scrittore, del musicista e del regista e del contenitore che li ha catalizzati qui a Latina: parleremo di Newton e più nel dettaglio della appena conclusa terza edizione di uno dei pochissimi festival italiani in grado di competere per qualità di programmazione, per organizzazione e visibilità con i rivali europei. Questo festival, che fa carambolare il nome di Latina (senza merito alcuno) in tutto l’ambiente musicale italiano, tanto da far credere ai più ingenui che la stessa e i suoi amministratori, siano loro a permettere che una così elevata vetrina di espressioni artistiche possa prodursi, questo festival, dicevamo, ha presentato al distratto pubblico di Latina in tre anni di vita la migliore rappresentanza internazionale della scena musicale (e non solo) non ortodossa. Vogliamo citare solo alcuni nomi senza far torto a nessuno a rappresentanza di tutti gli ospiti delle tre edizioni: Wim Mertens, Steve Piccolo e Gak Sato, Paolo Fresu e Dhafer Youssef, Otomo Yoshihide, Elliott Sharp, Damo Suzuki, Kid Congo Powers e Khan, Nour Eddine; e ancora, Edoardo Albinati e Vitaliano Trevisan scrittori, Matteo Garrone e Marcello Gori registi, Pier Giorgio Bellocchio e Enzo Provenzano attori. Quest’anno vogliamo citare la significativa presenza dell’Anonima scrittori, Dj melonarpo (alias Carlo Miccio) con un lavoro su William Barroughs e Renato Chiocca nella doppia veste di regista di una simpatica messa in scena con testo di V.Trevisan e di coordinatore delle due giornate di NewtonMix. In forza allo staff di Newton da quest’anno anche Fabio D’Achille, grafico pubblicitario ed esperto di comunicazione, il fotografo Marcello Scopelliti e Gavino Crispo, artista illustratore autore della cover di Newton, i quali hanno arricchito delle loro competenze la struttura organizzativa del festival. Che dire di più? Che forse questo sarà l’ultimo anno di esistenza del festival se non avverrà una vera e propria mobilitazione da parte di enti, pubblico e sponsor. Quest’anno infatti a fronte di una sempre migliore programmazione e comunicazione dell’evento si è toccato il minimo storico di fondi raccolti per la sua realizzazione: il Ministero, il Comune di Latina e la Provincia devono dire chiaramente se desiderano far vivere questa manifestazione o determinarne la conclusione. Non è pensabile che per una manifestazione così importante e con una tale visibilità vengano stanziati dei soldi che non basterebbero neanche per realizzare in modo dignitoso un torneo di bocce. Artisti che vengono dagli States come dall’Europa, e gli stessi organizzatori, con un’esperienza sul campo che data più di venti anni, meriterebbero un supporto che andasse ben oltre il mero riconoscimento formale del patrocinio, visto che con il loro lavoro contribuiscono ad arricchire l’offerta culturale di una città che sembra essere sempre più visibile per lacune e tristi primati». Nella foto il regista Renato Chiocca.

Elisabetta Rizzo


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