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Latina. Lettera aperta di Omar Sarubbo al Sindaco. «Ma lei si è mai messo nei panni di un pendolare che allo Scalo non sa dove parcheggiare?»
Egregio Signor Sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo,
qualche giorno fa ho avuto la "s-fortuna" di vedermi portare via dal carro attrezzi
la macchina che avevo parcheggiato, fuori dalle strisce che consentono la sosta, nell'area
della stazione di Latina Scalo, lungo il viale principale del parcheggio.
Come me centinaia di pendolari (lavoratori e giovani studenti) si alzano all'alba per
cercare di darsi un futuro di vita che a Latina non c'è, aldilà delle Sue abili operazioni
di marketing promozionale territoriale di una città virtuale che esiste solamente sulla carta,
nelle sue aspirazioni, e nei nostri incubi.
Come si sentirebbe Lei se al ritorno dal lavoro scoprisse che la sua macchina non c'è perché
ai Vigili Urbani è stato ordinato di rimuoverla insieme a decine di altre macchine?
Si indignerebbe Lei sapendo che in questa città del 900 (che a me pare la città dei
diritti medievali) i pendolari sono migliaia e i parcheggi alla stazione solamente
qualche centinaio?
Perderebbe la fiducia nelle istituzioni se Lei da Borgo S. Maria, dove risiedo, potesse
raggiungere la stazione dei treni solamente in macchina perché i mezzi pubblici non servono
questo tragitto, come non servono neppure altri percorsi?
Si chiederebbe che senso ha portare via decine di macchine che per forza sono costrette
a parcheggiare in divieto di sosta lungo il viale principale (perché i parcheggi Lei
non li ha fatti) altrimenti perderebbero il treno e con esso lo stipendio della giornata
di lavoro?
Come ci rimarrebbe se i Vigili Urbani la informassero che deve versare 129 Euro per andare
a riprendere la Sua macchina al deposito di S.Michele e 33 Euro di multa? (162 Euro
= circa 300.000 mila lire, cioè un quarto di stipendio).
Il giorno dopo giungendo alla stazione, Lei parcheggerebbe ovviamente nello stesso identico
posto del giorno prima perché è l'unica soluzione per andare al lavoro (perché i parcheggi
Lei non li ha fatti, insisto). Domanda. Come passerebbe la giornata sapendo che i Vigili
potrebbero esser stati mandati di nuovo a svolgere questa ingiusta missione di
ripristino dell' "ordine pubblico" che più che un'opera di riconduzione forzata alla
legalità mi pare tanto (e come a me pare a tutti i pendolari con cui parlo) una ignobile
operazione di cassa?
Si chiederebbe come me perché togliere una fila intera di macchine scelte a caso nel
mucchio di centinaia di auto parcheggiate fuori dagli spazi, invece di andare a
rimuovere quelle parcheggiate in giro per Latina in prossimità degli incroci, in curva,
sui parcheggi riservati agli invalidi, o in prossimità di passi carrabili?
Dov'è la metropolitana leggera Signor Sindaco? Dove sono i mezzi pubblici? Dove sono
i parcheggi? Dov'è la giustizia? Dove finisce il Suo dovere di primo cittadino e dove
iniziano i nostri diritti di "secondi" cittadini?
Dopo tante domande le dico io cosa penso: per la legge le operazioni di rimozione forzata
delle auto che mettete in atto sarà pure legale ma agli occhi di una coscienza normale
come la mia ( e lasci stare gli orientamenti politici) queste operazioni sono degli
"scippi" istituzionalizzati ai danni di onesti cittadini chiamati a pagare un surplus
di tasse per coprire le Vostre inerzie amministrative e non certo per espiare la colpa
ulteriore di aver faticosamente guadagnato la giornata.
Vuole fare chiarezza su questo punto e fermare questa ingiustizia, Signor Sindaco? E non
mi dica che non le compete. Tutto le compete!
Aggiungo che dovreste rimborsarci i soldi ma noi non abbiamo studi legali per potervi
fare causa. Noi siamo pendolari, normalmente stipendiati (poco) e che a dirla tutta non
hanno neppure il tempo di intentare delle cause legali. Ma di ingaggiare una battaglia
politica (magari nei week-end) quella sì, Signor Sindaco.
Le perverranno (questione di ore) centinaia di firme ed una interrogazione in Consiglio.
Veda di rispondere per cortesia. E veda di pensarci su bene a questa vicenda, brutta,
fastidiosa, ingiusta.
E la prego di cogliere il senso indignato di questa mia lettera senza soffermarsi
su querelabili terminologie colorite e virgolettate anche perché questa mia è già
stata sottoscritta da numerosi suoi "querelabili" Concittadini, di destra, di sinistra
e di nulla!
Andrea Apruzzese
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