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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti: «Cani felici, verde abusivo. Ignorata persino dal genio degli artisti locali, l'oasi del Parco San Marco»
Caro Mauro, questa volta neanche dieci delle mostre amate pinte al Doolin potrebbero dare
una sensazione di inverosimile così genuina. Mauro, la foto della settimana non ritrae
una rotonda geniale, ma un autentico ed assolutamente unico caso di verde abusivo.
Una desolazione tale che nessun artista (locale) ha avanzato pretese di arredo.
Siamo al cospetto del Parco San Marco, uno dei progetti più abortiti della città.
Particolarmente apprezzata dai proprietari dei cani che possono lasciare liberi alle
loro deieizioni i propri quadrupedi, quella collinetta incolta sulla destra gode della vista
dei cassonetti dell'immondizia dell'Ospedale, mentre a sinistra si delizia con l'area del mercato
settimanale. A rendere meno monotono il panorama, svariati condomini di recente costruzione.
Ma il Parco San Marco non finisce qui. In una zona pianeggiante sono casualmente cresciuti
numerosi alberi. Alberi spontanei. Alberi abusivi, dunque. Piantati di nascosto, hanno attecchito
in maniera insospettata, creando un polmoncino verde e dimenticato. Tra la collinetta e la pianura
una volta doveva esserci una pista (o un'idea di pista) di pattinaggio. Poi era stata piantata
una meridiana (al contrario degli alberi non è cresciuta, anzi è stata presa a sassate).
Quindi il silenzio. La collinetta lì a resistere, verde in quanto concimata dai quadrupedi.
Ignorata dai geni della scultura e dai giocolieri del circo. Che dire? Sembra che una volta in
un museo è stato esposto un barattolo contenente escremento umano: un'opera d'arte è stato
sostenuto.
Allora, considerato che gli escrementi ce li abbiamo, direi che possiamo fare a meno della
creatività degli artisti locali. Meglio i cani.
Maria Corsetti
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