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Formia. Ex Cravattificio. Cusani e Panfili scrivono al presidente del Tribunale. «Ripercussioni negative sulla occupazione in provincia»
Il Presidente della Provincia Armando Cusani e l'assessore all'Unità di Crisi Paolo
Francesco Panfili hanno inviato una missiva al Presidente del Tribunale di Latina Bruno Raponi,
al giudice delegato Michele Castaldi e al curatore fallimentare dell'ex Cravattificio
Gino Pompei di Formia Andrea Busetto.
«Al tavolo di concertazione generale della Provincia di latin a sono attualmente in
discussione alcuni gravi e particolarmente complessi punti di crisi aziendale, che
nell'insieme riguardano oltre 500 lavoratori. Si tratta nello specifico dell'ex
cravattificio Gino Pompei di Formia, della Nuova Mistral di Sermoneta e dell'ex
Manifattura del Circeo di Cisterna - scrivono il presidente Cusani e l'assessore Panfili-
Un ruolo determinante, per la soluzione di questi casi, è svolto dalle curatele
fallimentari e dalla sezione fallimentare del Tribunale di Latina. Sulla base del
confronto, avviato da questa Provincia con le parti sociali, è emerso che l'evolversi
della situazione in atto può determinare ripercussioni negative sulla occupazione e
sulle prospettive di ripresa produttiva con gravi conseguenze per l'assetto produttivo
ed occupazionale dell'intera Provincia."
"L'analisi delle singole situazioni di crisi ha fatto emergere l'esigenza di aprire un
costruttivo dialogo con il Tribunale di Latina, nella persona del Presidente e dei
suoi collaboratori, per valutare lo stato delle procedure fallimentari riguardanti
le imprese aventi tali procedimenti in atto. -continuano Cusani e Panfili- Per quanto
concerne l'ex Cravattificio Gino Pompei, il Tavolo di Concertazione Provinciale, dopo
il confronto avvenuto il 17 novembre 2004, ha dato mandato alla Provincia di elaborare
un documento, da inviare alle parti in indirizzo ed in particolar modo al Giudici
Delegato per la richiesta di sospensione, fino al 28 febbraio 2005, dell'ordinanza
che ha fissato al 16 dicembre 2004 la vendita al pubblico incanto dell'opificio ex
cravattificio Gino Pompei Sas (società dichiarata fallita dal Tribunale di latina
con sentenza n. 108 del 19.8.03) in Formia, per le seguenti motivazioni: la Relax SpA,
società che opera nel settore della riabilitazione globale, ha sviluppato un progetto
di riuso dell'ex Cravattificio a casa di cura di indirizzo riabilitativo con annesso
Dy Surgery chirurgico. Come risulta nei verbali di accordo sottoscritti, presso la
Regione Lazio, tra le parti sociali; Il centro medico di Fisiokinesiterapia e
Riabilitazione prevede l'assorbimento parziale delle maestranze già occupate
nell'ex Cravattificio; e all'esame della Regione la possibilità di riconoscere
l'accreditamento della nuova struttura a SSN e l'avvio di idonei corsi di
formazione e riqualificazione del personale da inserire in essa; la gara
d'Asta, fissata per il 16 dicembre 2004, potrebbe essere di pregiudizio
alla concessione di 6 mesi di proroga della CIG ex art 3 della L. 223/91;
Tale progetto rappresenta, ad oggi, l'unico avviato in grado di salvaguardare
la prospettiva occupazionale in un'area già afflitta da una disoccupazione e da
una totale stasi di insediamenti produttivi; lo steso Comune di Formia con
deliberazione n. 94 adottata dal Consiglio Comunale nella seduta dell'8 novembre
2004 esecutiva ai sensi della normativa vigente, ha espresso parere favorevole
alle ipotesi di riconversione dell'ex Cravattificio Gino Pompei, presentata
alla Regione Lazio dalla Soc. Relax SpA".
Per tali motivazioni si sottolinea l'importanza - conclude la missiva
del Presidente Cusani e dell'assessore Panfili- della sospensione fino al
28 febbraio 2005, dell'ordinanza, che ha fissato al 16 dicembre 2004 la
vendita al pubblico incanto dell'opificio ex Cravattificio Gino Pompei Sas
ai fini delle prospettive occupazionali che si sono delineate".
Andrea Apruzzese
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