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Latina. Doolin Street, in edizione depressa. Maria Corsetti: «Le rotonde e le creazioni degli artisti locali d'inverno sono ancora più brutte»
Caro Mauro,
questa settimana niente foto, solo qualche Guinness-riflessione. Due pinte e via per
la città bagnata dalla pioggia. Le nostre rotonde sono sempre lì, rese tristi da un
cielo grigio. Sono giorni in cui rimpiangiamo il giocoliere illuminato da un ottobre
dalle temperature estive, sono giorni che il Fiore di Luce ha una colorazione sinistra
e che l'aereo di via Bruxelles sembra un residuato post-atomico. Pessimismo autunnale?
Può darsi. Solo che a volte tutto ti sembra troppo inverosimile. La nostra città
senza il sole mostra angoli da depressione acuta. Provati a fare inversione di marcia
in via Vespucci. Per intenderci: venendo da via Piave, invece di proseguire per via
Romagnoli, giri nello stradone che ti porta dritto a Latina Fiori. Solo che, prima di
arrivare al semaforo di Viale Kennedy, decidi di tornare indietro. C'è uno svincolo
molto ben strutturato, per cui scendi e ti trovi circondato da una discarica. Pensi
che, se la macchina ti si ferma lì, sei finito e che dalle macerie fatte di bottiglie,
carte, barattoli, elettrodomestici e materassi usciranno bande metropolitane armate, decise
a derubarti e a sopprimerti. Pochi metri e torni in mezzo alla civiltà. Parliamo di piani
del colore, delle luci, dei gazebi. Ma la monnezza prende il sopravvento. Ed il verde
delle rotonde è sempre più incolto. Dai, 'sta settimana m'è presa così. Alle volte
l'incazzatura - o la depressione - è talmente forte, che l'ironia non ce la fa ad emergere.
Ieri parlavo con Paolo Iannuccelli. Mi ha magnificato i servizi dell'Emilia Romagna,
dove mi sembra sia nato o almeno vissuto. Lì tutto funziona alla perfezione, il cittadino
vive in un paradiso sociale. Vabbé Paolo, ma allora perché abiti a Latina e non te ne
torni a nord? Perché a Latina c'è il sole, mi ha risposto. E alla fine questo prevale.
Il guaio è quando, anche solo per un giorno, manca il sole.
Ma come dice Ferdinando Parisella, citando gli irlandesi, in un pub c'è sempre il sole.
Consoliamoci con la Guinness.
Maria Corsetti
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