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Sabaudia. Molella, i terreni della contesa. Salvatore Schintu: «A sinistra iniziative gravi e demagogiche mirate a illudere i cittadini...»

Il Sindaco di Sabaudia e la Giunta Municipale denunciano all'opinione pubblica il vergognoso tentativo di una parte dell'opposizione di sinistra guidata dal Consigliere A. De Angelis di strumentalizzare le aspettative dei cittadini di Molella, illudendoli, grazie alle fantasiose trovate del Cons. Mario Vittorio Capponi, di avere "in regalo" i terreni di quelle contrade. I fatti sono gravissimi: di sicuro verrà interessata la Corte dei Conti, già sensibile alle "disattenzioni" di molti amministratori del tutto inerti nel perseguire il pubblico interesse. Saranno valutati altri aspetti civilistici e non, giacchè è difficile non cogliere comportamenti che lambiscono il Codice Penale. È legittimo far credere a fiduciosi cittadini sia possibile "affrancare" immobili compilando un modulo e versando sessanta euro? Ma veniamo ai fatti. Mercoledì sera alcuni Consiglieri di opposizione, guidati dal De Angelis e da Sanguigni, con l'assistenza del Consigliere Capponi di San Felice Circeo, hanno promosso una pubblica assemblea a Molella durante la quale sono stati illustrati i loro pensieri e le loro azioni più eclatanti: 1) Il Consigliere Sanguigni, (non occupa un immobile a Molella?) ha promosso, con altri de l'Altra Sabaudia per l'Ulivo, una delibera che avrebbe come effetto, se approvata, il mantenimento dello status quo. Infatti il terreno anche se di proprietà pubblica, rimarrebbe in uso degli attuali occupatori che non pagherebbero neanche un centesimo alla Collettività. 2) I Consiglieri dell'opposizione di Sinistra hanno consegnato la loro proposta di Deliberazione, mai approvata, all'Avvocato del Comune di San Felice nella causa promossa contro Sabaudia, andando in palese contrasto con gli interessi della Comunità che li ha votati, tradendo le posizioni che tutte le Amministrazioni hanno finora sostenuto. 3) Con la benedizione dei Consiglieri dell'Ulivo, il Consigliere dell'UDC Capponi ha commesso un'azione illegittima ed di inusitata gravità. In quell'occasione sono stati distribuiti moduli del Comune di San Felice Circeo per "affrancare" i terreni di Molella. Tale atto ha ingenerato un clamoroso equivoco: ha illuso che pagando sessanta euro si possano riscattare terre appartenenti al patrimonio comunale. In base a quale delibera di quale Comune De Angelis, Sanguigni e Capponi hanno permesso che venissero distribuiti modelli per l'affrancazione dei terreni? In base a quale considerazione questi signori si sono permessi di ignorare il dettato della Suprema Corte ed hanno stabilito di affrancare patrimonio disponibile? Quale delibera e di quale Comune ha stabilito che al posto del bando pubblico alcuni consiglieri comunali si improvvisassero banditori essi stessi? Nella realtà, le considerazioni politiche sono estremamente gravi. Cosa c'è di peggio che consiglieri comunali che, sfuggendo alle regole dell'amministrazione contribuiscano a demolire il rispetto per le istituzioni con scellerate ed avventurose operazioni tese ad illudere la gente. Per settanta anni non vi è stata certezza sulla natura patrimoniale dei terreni di Molella. I De Angelis, i Sanguigni, cosa facevano? Dormivano? Sappiamo che la Corte dei Conti è interessata a questi silenzi. Ora che l'uso civico non c'è, e lo sanno tutti, i terreni sono di patrimonio comunale. O di Sabaudia, o di San Felice. Ma mentre Sabaudia in soli due anni ha proceduto a dettare regole, ha istituito un ufficio e sta lavorando per ottenere i canoni di occupazione, chiediamo al Consigliere Capponi ed alla sua Amministrazione hanno fatto qualcosa: nulla, tranne che aggredire il Comune di Sabaudia. Anche questo andrà spiegato alla Corte dei Conti. Infine: il Consigliere De Angelis afferma che il Comune di Sabaudia vuole risanare i propri conti con la vendita dei terreni di Molella. Falso! Il Consigliere De Angelis, se provasse a ragionare, scoprirebbe che il Comune di Sabaudia attende con grande serenità il giudizio del Tribunale di Latina sulla richiesta di sequestro delle terre di Molella promosso da San Felice. Il motivo è semplice: se il Tribunale dovesse riconoscere il nostro buon diritto, noi seguiremo la strada intrapresa. Se, viceversa, dovesse disconoscere i famosi articoli 6 e 7 del decreto di fondazione della Città, si avrebbe una situazione assai simpatica: A) Il Comune di San Felice Circeo sarebbe obbligato a pagare immediatamente al Comune di Sabaudia l'ICI al 7 per mille su circa 6.000.000 mq, centinaia di case, decine di aziende, capannoni, bar, negozi... In questo caso la Giunta di San Felice dovrebbe spiegare alla Corte dei Conti come mai, pensando di avere quel patrimonio e promuovendo cause, non abbia iscritto prudenzialmente in Bilancio il possibile onere dell'ICI verso il Comune di Sabaudia, andando indietro nel tempo per almeno tre anni. Quanto costerebbe al comune di San Felice Circeo: centomila, trecentomila € o un milione di Euro all'anno? Quanto fa per tre anni? Come pagano, cash o con carta di credito? B) Se, come dicono Capponi o il Consigliere Sanguigni, i terreni di Molella appartengono a San Felice, c'è un altro piccolo problema. Gentilmente, il Comune di San Felice dovrebbe rifondere tutte quelle migliorie frutto di investimenti milionari. Inoltre, cortesemente, dovrebbe pagare le differenze di Tarsu, Tosap-Cosap, derivanti dalla diversa classificazione dell'utente. Così per fognatura e depurazione. C) Infine, un Ente proprietario quale una Pubblica Amministrazione come giustificherebbe gli abusi edilizi commessi su sua proprietà alla luce di quanto esposto finora? Si ricordi il Sindaco di San Felice Circeo che esiste, e lo stiamo richiedendo, un onere molto salato denominato "danno ambientale". Quale conclusione? Sabaudia sta lavorando seriamente per risolvere il problema di Molella Palazzo. Ha individuato una strada seria e condivisa. Rigetta con disprezzo la becera demagogia di un'opposizione che fa il gioco delle tre carte. Aspetta con serenità le decisioni del Tribunale Civile ma non rinuncia a far notare che ogni azione dilatoria finisce per danneggiare l'interesse pubblico. Certo è che colui che rivendica "un'eredità" deve accettare attività e passività. Il Comune di San Felice fa il pesce in barile: agisce per avere le attività ma non prevede le passività ( ICI, Tarsu....). Noi agiremo con la massima durezza per il rispetto della legalità e del pubblico interesse. Di Sabaudia, ovviamente, perchè questo è il mandato che abbiamo ricevuto dagli elettori.

Andrea Apruzzese


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