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Pontinia. Dissesto o non dissesto. Giorgio Libralato: «Forse sarebbe ora di smettere di combattere una battaglia persa e iniziare a lavorare»

I cittadini di Pontinia gradirebbero che l'amministrazione di centro destra dopo oltre un anno e mezzo iniziasse a porre mano ai reali problemi della comunità senza inseguire a tutti i costi un dissesto che non c'è. Scrive Giorgio Libralato (Verdi): «I cittadini non capiscono come mai a tutti i costi debba essere dichiarato il dissesto e per quale motivo la maggioranza si ostina a non riconoscere l'ordinanza, chiarissima, del TAR, attaccando tutti coloro che la pensano in modo contrario con continue conferenze stampa, dichiarazioni, manifesti e volantini. La gente sa che le spese del giudizio al TAR le dovranno pagare i contribuenti con tasse, oneri ed imposte locali che graveranno per circa 20/30 mila € per le parcelle dei periti, oltre alle spese dei tecnici di parte e dell'avvocato. Continuare una battaglia persa significa continuare a pagare, magari anche le spese dei manifesti, dei volantini e delle informazioni del Sindaco (le uniche) in campagna elettorale le hanno pagate i cittadini che attendono chiarezza anche su questi conti. È difficile capire anche il tono sempre più acceso di allarme sociale, di pericoli, se i primi a creare confusione sono coloro che mettono in giro voci incontrollate ed allarmanti sui conti pubblici, sulla Trasco (e relativi dipendenti) che sembra diventata un ottimo affare per diverse società che ne vorrebbero acquisire mezzi e contratti, magari diminuendo il personale. Intanto i problemi sociali sembrano essere lasciati in secondo piano, l'unico argomento a Pontinia rimane il dissesto, nessuno pare occuparsi di agricoltura, di urbanistica, dei giovani, delle attività produttive, vengono dati pareri favorevoli a progetti di produzione energia, lavorazione rifiuti senza l'opportuna informazione alle persone interessate. Da ultimo la viabilità: in risposta alle varie proposte dei verdi per la pace e di altre forze politiche (che rappresentano più di cento elettori che quindi per il Sindaco hanno diritto di parola), erano stati promessi interventi "risolutivi" grazie "agli accordi con l'Amministrazione Provinciale". Invece, stando alla convocazione del consiglio provinciale di martedì prossimo, nell'annualità 2004 per il comune di Pontinia, oltre al ponte sull'Ufente sulla Migliara 51 (sbandierato dalla maggioranza come già appaltato durante l'ultima campagna elettorale) è previsto un semaforo all'incrocio della Migliara 45 con la via Trasversale, cioè su un incrocio dove, quando c'è la fila, ci sono 3 macchine che aspettano. Chi ha previsto tale intervento probabilmente non sa che 75 m più avanti è prevista una giusta rotatoria (incrocio tra Migliara 45 e Tavolato) che il semaforo non risolve il problema della sicurezza (vedi incidenti mortali in corrispondenza dell'Appia), che il semaforo per 23 ore (e 30 minuti) al giorno costringe a fermare gli autoveicoli con il motore acceso generando inquinamento, aspettando che dall'altra parte arrivi una macchina che non c'è, complimenti! Le rotatorie attese invece in incroci dove gli incidenti sono molto più frequenti e con conseguenze più serie (anche mortali) devono attendere le prossime annualità e magari le risorse dirottate su altri fronti: l'incrocio di Borgo Pasubio (Migliara 47/via Tavolato/via Trieste), l'incrocio della Migliara 53 con la via Lungobotte (dove le vittime si contano a decine) avranno tempo da aspettare. I cittadini invece dovranno attendere per la messa in sicurezza di queste strade per l'illuminazione di numerosi incroci pericolosi completamente al buio, ma anche per il semplice adeguamento della segnaletica che su strade come il Tavolato, non è conforme al codice stradale».

Andrea Apruzzese


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