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Latina. Piano degli investimenti. Lucio Pavone e Fabrizio Vitali: «Nei fatti è solo un anticipo della campagna elettorale prossima ventura»
«Lo sbandierato provvedimento di programmazione quinquennale non è altro che la spartizione
del notevole avanzo lasciato dall’amministrazione Martella in vista delle prossime
consultazioni elettorali regionali». Lo sostengono i consiglieri provinciali
Lucio Pavone (Rifondazione Comunista) e Fabrizio Vitali (Verdi):
«Una corretta ed efficiente amministrazione avrebbe analizzato, pianificato e programmato
l’utilizzo delle risorse disponibili in sede di bilancio di previsione 2005, dando spazio
al confronto democratico e al contributo di tutte le forze politiche.
Si vuole procedere invece ad una forzatura: il provvedimento, nonostante numerose sedute
della commissione Lavori Pubblici infruttuose, è giunto all’esame della stessa solo venerdì
26 novembre, in seduta straordinaria, appena due giorni prima della discussione in
Consiglio Provinciale, senza dare la possibilità a commissari di entrare nel merito del
provvedimento.
Senza il minimo confronto con le opposizioni, la maggioranza va a ripartire oltre 25
miliardi delle vecchie lire secondo logiche di campanile e di collegio elettorale a
danno della programmazione generale che tenga in dovuta considerazione le priorità del
territorio.
Non è possibile che si vadano a dilapidare ingenti risorse in funzione clientelare ed
elettoralistica.
Verdi e Rifondazione Comunista chiedono che il punto all’ordine del giorno venga ritirato
e che la destinazione dell’avanzo di amministrazione sia determinato in sede di
discussione del bilancio di previsione 2005. Il punto non può oltretutto essere discusso
in quanto manca dell’obbligatorio parere di regolarità contabile, dovuto per legge
in quanto si vanno a determinare nuove e maggiori spese.
Si auspica che la maggioranza accolga l’invito a ritirare il provvedimento restituendo
ai consiglieri e alla commissione la dignità che gli competono, ci vedremo altrimenti
costretti in sede di consiglio ad utilizzare tutti gli strumenti regolamentari
e di legge al fine di ristabilire regole democratiche e trasparenza».
Andrea Apruzzese
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