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Latina. Premio De Filippo. Lello Arena: «Se lui e Totò fossero nati in America sarebbero stati la coppia comica più famosa ed amata nel mondo»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Lello Arena, uno degli ospiti del Galà di presentazione del
Premio Peppino De Filippo. Un Premio su cui l'Amministrazione Zaccheo ha speso molto impegno.
Anche un occasione per ricordare un grande personaggio, un
impareggiabile uomo di spettacolo.
Chi era Peppino e cosa le ha dato?
«Poco e niente. A parte la passione. Lui è uno dei più grandi artisti che il teatro
o la tivvù abbiano mai visto. Ho scritto anche un libro sulla coppia Totò e Peppino.
Se fossero nati in America sarebbero stati sicuramente la coppia comica più famosa
nel mondo.
Ma c'è da dire che lui sapeva anche dipingere, scrivere poesie, dipingere. Ecco, se avessi potuto
farmi adottare...»
Quanto importante è l'ironia...
«Peppino sapeva essere grande con una semplicità disarmante. Io cerco di fare del mio meglio».
E senza volgarità...
«Speriamo nella buona salute e andiamo avanti. Ecco, vorrei lavorare per almeno un'altra
decina di anni, almeno».
E nell'immediato il suo futuro professionale cosa prevede?
«Due spettacoli teatrali, ed una farsa bellissima di Moliere che Peppino ha già
riletto in modo straordinario».
Lello Arena ha delle maschere?
«Cerca di lavorare per non essere se stesso. Ma alla fine bisogna pescare nella realtà».
Fare teatro vuol dire fare opera di introspezione?
«Spero di sì. Bisogna aprire la bancarella dei sentimenti».
Quanto è importante far sorridere?
«Molto, anche nella vita di tutti i giorni. Soprattutto nei momenti di malinconia o di
sbandamento».
Elisabetta Rizzo
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