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Latina. Premio De Filippo. Peppino Di Capri: «Tante le cose in comune. A cominciare dal nome. E poi l'amore per la nostra Napoli, la stima»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Peppino Di Capri, ospite del Galà di presentazione dl Premio Peppino De Filippo. Che cosa c'è in comune tra lei e Peppino? «La napoletanità. E la stima reciproca. Stavo anche per incidere una sua canzone». Quando lei è sul palco quanto c'è di cantato e quanto di partecipato? «Mi affascina sempre cantare. Quando canto mi realizzo. Io ho sempre detto: quando non mi emozionerà più, smetto. E le canzoni sembra sempre la prima sera che le fai. Dipende anche come il pubblico reagisce, no? Cosa la ispira nelle canzoni? Io mi ritengo soprattutto un interprete. Non prediligo le mie canzoni. Mi piace valorizzare prodotti altrui, anche di giovani. Mercato. Cosa ne pensa delle meteore? «Tutti vogliono tutto e subito. È un difetto delle nuove generazioni. Una volta si chiamava gavetta, quella scuola di vita, di musica, di professionalità. Oggi manca». Lei ha aperto un concerto dei Beatles. Che emozione si prova? «Da qual momento in poi sono cambiate molte cose. E non solo per me. Hanno portato un'ondata di rinnovamento senza precedenti».

Elisabetta Rizzo