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Consiglio provinciale: «Trattiamo le frattaglie, è bassa cucina», l’opposizione lascia l’aula

Argomenti importanti quelli all’Ordine del giorno del Consiglio provinciale. La seduta odierna si apre, su proposta di An, con un minuto di silenzio e riflessione sui recenti lutti per gli incidenti stradali. Il primo argomento, la nomina dei revisori dei conti, è di quelli che in apparenza passano inosservati e senza problemi. Ma non è stato così. L’opposizione ha duramente criticato la maggioranza, per il metodo usato nelle nomine, poiché al suo schieramento «non è assicurata la presenza di un suo esponente, fatto di estrema gravità visto che in tutti gli organismi di verifica e controllo è prevista la presenza della minoranza», sostiene Vincenzo Mattei, dei Ds e presidente della commissione Trasparenza. Ancora più duro, e più politico, l’intervento di Federico D’Arcangeli, Ds, il quale sostiene, rivolgendosi al Polo, che «avete ritrovato l’unità su venti milioni, dopo che An quasi dissentiva sempre nei confronti degli altri alleati, ora siete tutti d’accordo su questioni così basse, sono veramente frattaglie, questa è bassa cucina». Nei loro interventi i consiglieri di minoranza preannunciano l’abbandono dell’aula, dopo il voto contrario alle nomine. Con i soli voti favorevoli del Polo, quindi, sono nominati i tre revisori dei conti: Giampiero Forte, per i commercialisti; Ferdinando Leopardi, per i ragionieri; Nicola Calandrini, per i revisori dei conti; ognuno di loro percepirà, per questo incarico annuale, un onorario di venti milioni di lire. Nell’aula rimangono solo i consiglieri del Polo, giusto il tempo di due comunicazioni. L’assessore all’Ambiente, sul punto del Piano provinciale dei rifiuti, informa l’assemblea che la Giunta sta aspettando una proposta del Comune di Latina, sulla localizzazione degli impianti di smaltimento, e convocare poi la Conferenza dei Sindaci per le decisioni finali sull’argomento. Il consigliere Riccardo Ricciuti, di Forza Italia, informa il Consiglio della proposta che la commissione Agricoltura sta preparando sulle problematiche dello smaltimento delle carcasse dei bovini. Il problema è abbastanza serio, proprio perché l’allevamento dei bovini è un settore importante dell’economia agricola provinciale, in quanto le recenti normative comunitarie impongono il totale incenerimento delle parti molli dei bovini, residui della macellazione, per prevenire lo sviluppo del morbo “della mucca pazza”. Si tratta di deliberare una sorta di contributo alle maggiori spese, che gli allevatori affronteranno, per l’incenerimento di tutta la carcassa del bovino, anziché delle sole parti individuate dai regolamenti, poiché i mattatoi provinciali non sono attrezzati allo scopo. Il presidente Michele Forte, preso atto che veniva a mancare il numero legale e della importanza degli argomenti, ha chiesto e ottenuto dal Consiglio il rinvio della seduta.

Remigio Russo


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