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Latina. Viaggi e miraggi: Claudio Moscardelli: «A destra c'è chi vagheggia un capoluogo capitale del Lazio. E chi predica lo smembramento»
«In provincia di Latina emergono da tempo forti disagi da diverse aree, come l'area sud
della provincia, ma altrettanto pongono questioni l’area dei Monti Lepini, come il nord
della provincia», osserva Claudio Moscardelli, vicecoordinatore regionale de La Margherita. «Il tema non è demonizzare le proposte che non si condividono (vedi
nuova provincia del sud) o di liquidare chi pone questioni attribuendogli solo fini
strumentali. La politica deve andare oltre la denuncia per dare risposte ai disagi
che spingono ciascuno a trovare scorciatoie per proprio conto. In questo contesto
Forza Italia e UDC acuiscono i problemi trattando Latina e il nord solo come serbatoi
elettorali e nello stesso tempo non attuano politiche di reale decentramento, anche
attraverso l’utilizzo degli strumenti dell’innovazione tecnologica, né assicurano la
realizzazione di infrastrutture a sostegno dello sviluppo del sud. Assurde le proposte
che provengono dal centrodestra: provincia Formia Gaeta per il sen. Michele Forte o
una regione del Lazio Sud per Forza Italia, proposte entrambe ridicole per l’evidente
incapacità politica di autodenuncia da parte di chi governa la Provincia e la Regione
e proviene dai territori che si assumono essere emarginati. A.N. vagheggia di una Latina
Capitale che tutto accentra: il risultato è una miscela esplosiva che rischia di disgregare
la provincia.
Per la provincia di Formia e Cassino poniamo le seguenti questioni: 1) se serve a
provocare una reazione del governo provinciale per affrontare seriamente il decentramento,
la rappresentanza e lo sviluppo dei territori provinciali, percepiamo l’iniziativa come
stimolo forte; 2) la maggioranza attuale che ha vinto le elezioni a Formia ha affrontato
un confronto formidabile, in cui si è dovuta incuneare nel centrodestra anche attraverso
il programma elettorale e la proposta della provincia Cassino – Formia per dare voce al
disagio dei cittadini. Tuttavia, stante la non unanimità di posizioni in Consiglio Comunale
e la particolare condizione della vittoria a Formia, sarebbe utile conoscere il pensiero
dei cittadini di Formia; 3) la coraggiosa inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica
che sta portando alla luce collusioni inquietanti, oltre che ad una realtà in cui la criminalità organizzata è ben radicata, impone cautela e preoccupazione in ordine alla creazione di una provincia cuscinetto, che potrebbe essere aggredita con ancora più forza dalla criminalità. La Margherita della provincia di Latina si è fatta carico di sviluppare iniziative politiche e di indicare delle proposte. a) La questione del riequilibrio della funzione della Regione. La Margherita sollecita la modifica delle legge elettorale regionale ma trova le resistenze della maggior parte delle forze politiche, mentre Storace al massimo concede di assegnare dei posti alle province, ma sempre con il listino e con il beneplacito di Roma. In secondo luogo, l’idea di mutuare il modello per le elezioni provinciali per le regionali servirebbe a dare pari opportunità a tutti i territori; b) La creazione di una Comunità del Lazio sud per pesare di più nella regione Lazio, attraverso una collaborazione stretta e concretizzata a livello istituzionale tra Frosinone e Latina, con la Provincia di Roma in funzione di cerniera
tra Roma e i territori provinciali. Allo scopo abbiamo proposto un patto a cui hanno
aderito, proprio a Latina in un convegno del partito, Gasbarra e Scalia, presidenti
delle Province di Roma e di Frosinone, per mettere in campo con la provincia di Latina
un raccordo politico, istituzionale ed amministrativo per concertare politiche di
sviluppo e di gestione del territorio, per i servizi e per le infrastrutture strategiche,
per unire il peso economico e demografico al fine di accrescere quello politico in ambito
regionale, sul modello adottato in ambito europeo da alcune regioni trasnazionali
(vedi comunità ADRIA). Sulla vicenda occorre aprire una fase di intenso dialogo e
confronto: questi passaggi sono obbligati e non servono forzature che provocherebbero
solo il distinguo delle responsabilità».
Andrea Apruzzese
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