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Latina. Omaggio a Maurice Béjart. Marinella Pacifico: «Un intenso pomeriggio culturale». Daniela Megna vince il Concorso Rudolf Nureyev
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Marinella Pacifico, Lorenzo Tozzi, Vittorio Biagi.
Si è conclusa, presso il Cinema Corso di Latina, la III Edizione del Festival della
Danza al Cinema che quest'anno ha voluto rendere omaggio ad un Grande dell'arte coreutica
e coreografica, il genio, Maurice Béjart, in occasione del 50° anniversario della fondazione
della sua prima compagnia stabile.
La rassegna nasce da un'idea dell'Associazione Culturale Rudolf Nureyev 2001, presieduta
da Marinella Pacifico.
All'interno di questa iniziativa si è svolto il I Concorso Coreografico Nazionale Rudolf
Nureyev 2001, indetto allo scopo di promuovere ed incentivare la produzione coreutica
italiana.
Una prestigiosa Commissione esaminatrice - composta da Diana Ferrara, Presidente
commissione, già Etoile Teatro dell'Opera di Roma e Direttore Artistico; Vittorio Biagi,
coreografo e danzatore della Compagnia "Danza Prospettiva" di Roma; Enrico Morelli:
coreografo e danzatore; Marinella Pacifico, Presidente Associazione Rudolf Nureyev,
Lorenzo Tozzi, giornalista e critico di danza del quotidiano "Il Tempo" - ha
selezionato le 8 opere finaliste:
"In ogni senso il sesto senso" di Stefania Coluzzi - Scuola di Danza il Gabbiano di Latina;
"Mimesis" di Emma Cianchi - Compagnia Border Line di Pontecagnano (SA);
"Dietro la maschera" di Michela Fausti - Scuola di Danza "Area Ballet" Terni;
"Plot" di Veronica Frisotti - Compagnia Balletto Regionale Pugliese" di Lecce;
"Freez" di Claudio Malangone - Compagnia Border Line di Pontecagnano (SA);
"Talìa" di Daniela Megna - Gruppo Tambòr di Palermo;
"Matsuri" di Maki Nishida - Dietro le quinte di Catania;
"Essenza tra terra e cielo" di Isabella Sindoni - Centro Spettacolo e Cultura "All Jazz" di Randazzo (CT).
Vincitrice assoluta del Concorso è stata la giovane palermitana, Daniela Megna, per
il grande talento sfoggiato nella sua creazione, esprimendo un interessante e
personalissimo linguaggio coreografico, preludio di un sicuro avvenire artistico.
Altri riconoscimenti speciali attribuiti dalla Commissione: a Stefania Coluzzi,
per la raffinata ricerca di movimenti e per il grande rigore stilistico; a Maki Nishida,
per la fantasia coreografica e la buona realizzazione del lavoro; a Claudio Malangone,
per l'idea coreografica e la realizzazione geniale; a Veronica Frisotti, per il suo forte
temperamento e per essere riuscita con efficacia e grinta a fondere nella coreografia
lo stile classico con la modernità del movimento.
Daniela Megna, nonostante la giovane età, ha un curriculum di tutto rispetto.
La sua formazione parte dalla Compagnia palermitana Nuova Danza di Cinzia Cona,
presso cui si forma come danzatrice contemporanea e per la quale lavora in numerosi
spettacoli, avvertendo, a poco a poco, un sempre crescente interesse per la coreografia
che la porta a realizzare alcuni lavori in diverse manifestazioni culturali.
L'ultima fatica l'ha vista impegnata nelle coreografie de "Le Villi" di Giacomo Puccini,
opera lirica rarissimamente rappresentata e allestita praticamente per la prima volta
in forma integrale del regista Enrico Castiglione, presidente e direttore artistico
del Festival Euro Mediterraneo, nel meraviglioso scenario delle Grandi terme di Villa
Adriana a Tivoli.
Il lavoro coreogafico "Talia" che si presenta con i danzatori bendati, seduti per terra,
danzano utilizzando solo braccia e mani, eseguendo dei movimenti e compiendo dei gesti strani,
come se stesse verificando una realtà assolutamente concreta attorno a loro ma invisibile
allo spettatore. La benda accentua le carattestiche immaginifiche della mente che si
eleva al di sopra della materialità costruendosi un proprio mondo immaginario. La condizione
di cecità non impedisce alla mente di fantasticare e di sognare,anzi diventa il
presupposto per una immaginazione più fervida.
Dopo la premiazione del vincitore del I Concorso Coreografico Nazionale Rudolf Nureyev 2001,
e la consegna dei vari riconoscimenti, Lorenzo Tozzi, attraverso un'esauriente relazione,
ha condotto per mano il pubblico verso il magico mondo dello "Schiaccianoci", rappresentato
nel 2000 al Théatre Musical de Paris - Chatelet, su musiche di Tchaikovsky.
L'ospite d'onore della serata, il coreografo Vittorio Biagi ha dato il suo personalissimo
contributo alla ricostruzione della personalità così complessa di Béjart, regalando
ricordi e frammenti della sua esperienza umana e professionale col Maestro, per il
quale ha avuto l'onore di lavorare creando quarant'anni fa la sua prima coreografia.
Andrea Apruzzese
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