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Latina. L'altra faccia della politica. Fabrizio Cirilli: «Nel nostro lavoro non ci sono soltanto le promesse pre elettoriali e i mezzi compromessi»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Fabrizio Cirilli, consigliere della Regione Lazio che
ha presentato il documento "L'altra faccia della politica": un riassunto di quattro anni
e mezzo di interventi sul territorio della provincia pontina, ma soprattutto un nuovo
modo di intendere la politica, per fornire servizi ai cittadini che migliorino la qualità
della vita.
Perché proprio questo titolo al documento?
«Perché riteniamo di aver lavorato e di aver dimostrato che la politica è fatta anche
di altre cose, non è fatta solo di promesse pre elettorali, di promesse di posti di lavoro,
di chiacchiere, di tutela di interessi, ma è fatta di duro ed estenuante lavoro portato
avanti nel tempo in cui possiamo esercitare il nostro ruolo politico-amministrativo,
per dare risposte al territorio, per creare progetti che tendono a migliorare la qualità
della vita, per dare strumenti che danno risposte a chi ha più bisogno. Riteniamo che
la politica debba essere questo e questo è quanto che abbiamo cercato di fare in questi
quattro anni e mezzo: a volte ci siamo riusciti, a volte non ci siamo riusciti, ma a
fronte dell'impegno siamo convinti di poterci riuscire nel tempo e riteniamo appunto
che la politica debba necessariamente ritornare ad esercitare questo ruolo per potere
riallacciare il rapporto con chi poi ti affida la politica, cioè chi ti da il consenso».
Quattro anni e mezzo di lavoro, tante le cose realizzate, tanti anche gli impegni, ad e
sempio sul carcere di Latina, sul nucleare e sopratttutto nel sociale, con il sostegno
alle associazioni che si impegnano in favore dell'inserimento dei diversamente abili.
Quali sono le cose ancora da realizzare?
«Le cose da fare sono tantissime e noi pensiamo di aver impostato un discorso. I 53 progetti
calati sul territorio, i 50 milioni di euro investiti e le leggi presentate ed approvate
che trattano di sicurezza, di lotta alla criminalità, di usura e di incentivi per prevenirla,
pensiamo a tutti i progetti legati all'ambiente. Pensiamo che tutto ciò
debba essere considerato come un'impalcatura e la dimostrazione che questi sono i settori in cui la politica debba privilegiare i propri interventi e quindi in futuro ci vedrà impegnati per incrementare ed ampliare ed aumentare i progetti in questi settori di intervento. Noi abbiamo privilegiato la riqualificazione delle acque, la rivalutazione della rete dei nostri canali consortili, la difesa delle nostre coste, il rispetto del nostro territorio, l'attenzione concreta e non solo a livello convegnistico delle fasce sociali che hanno più bisogno, pensiamo agli interventi per le famiglie e per i disabili e agli operatori da strada per i minori a rischio proprio perché appartenenti a famiglie disagiate. Pensiamo che tutto ciò debba essere ampliato e che su tutto ciò debbano confrontarsi le forze politiche e quindi non a fronte di temi politici che la gente poco capisce, legati ad alleanze, o alla rottura di queste alleanze, ma proprio al confronto serrato sul territorio che ci porta non a litigare su chi mette la firma sulle cose che si fanno, ma ad essere parte integrante di una concertazione che ci consente e ci consentirà di farne sempre di più di cose».
Andrea Apruzzese
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