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Latina. Commissione d'inchiesta su Acqualatina. Claudio Moscardelli: «Qui sembra che sia stata fatta coi soldi dei cittadini. Vediamoci chiaro»

«Gli investimenti rappresentano una delle note più dolenti del piano di gestione di Acqua Latina». Attacca così il coordinatore provinciale della Margherita Claudio Moscardelli. «La società privata ha vinto l'appalto prevedendo e promettendo un piano di investimenti nella rete, la cui effettiva applicazione ha bisogno di essere controllata. Tale piano ha assorbito quelli già esistenti da parte dei comuni per cui erano in essere i mutui contratti dagli enti locali. Per alcune opere dunque non vi è più traccia né delle gare né dei lavori, mentre la società in mano ai privati paga le rate di mutuo con i soldi delle bollette dei cittadini». Una situazione a cui si aggiunge da ultimo la notizia di un progetto di finanza che prevede il reperimento sul mercato di oltre 100 milioni di euro da investire nella rete idrica locale. Il fatto paradossale secondo Moscardelli è che al momento dell'assegnazione dell'appalto di gestione, il socio privato presentò un piano tariffario maggiorato rispetto agli importi in essere fino a quel momento, In cambio di un sostanzioso piano di investimenti. Acqua Latina aveva in programma di investire nella rete idrica locale circa 600 miliardi di vecchie lire nei prossimi anni. «Come detto - continua Moscardelli - non si hanno notizie del piano di investimenti, mentre la società di gestione in mano ai privati ha iniziato da subito a riscuotere le bollette calcolate con le nuove tariffe. Una situazione che avvantaggia non poco chi gestisce una risorsa preziosa come l'acqua che si ritrova in mano soldi che dovrebbero migliorare il servizio e che non sono stati ancora utilizzati in tal senso». Insomma a guardarsi indietro sembrerebbe proprio, come sostiene anche il candidato alla presidenza della Regione per il Centro - Sinisitra, Piero Marrazzo, che Acqua Latina sia stata fatta con i soldi dei cittadini. «Noi - spiega ancora Moscardelli - non siamo affatto contrari all'eventualità che la società reperisca altri soldi sul mercato per migliorare la rete idrica, ma vorremmo evitare che il costo di questa operazione ricada interamente sulle spalle dei cittadini della provincia. Per questo chiediamo: di garantire gare pubbliche per le opere e il rispetto del piano di investimenti; di sostituire gli amministratori di nomina pubblica all'interno del consiglio di amministrazione con tecnici scelti in base a procedure trasparenti che possano garantire il rispetto e la tutela dei diritti della parte pubblica; di istituire una commissione di inchiesta per verificare eventuali inadempienze del socio privato e ed eventualmente arrivare arrivare alla risoluzione del rapporto con la parte privata.

Andrea Apruzzese


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