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Latina. Hegel, le Terme e il presidente che prendeva 6 milioni al mese. Pennacchi su Ego: «Confido nelle astuzie della storia». Le Condotte
Le Terme? Il fallimento più grosso della destra al potere in questa Città. Quindici anni
fa circa, quando Finestra diede avvio al cosiddetto "laboratorio", dovevano essere il
fiore all'occhiello: "Stavolta si fanno davvero", poiché era dal 1950 che tutti le
promettevano e nessuno le faceva. Eppure era pieno d'acqua là sotto - acqua miracolosa,
pare - sotto le vene di Capoportiere. Mi ricordo che nel 1964, quando la pressione fece
esplodere le chiuse della Terni - l'allora concessionaria - il getto si alzò per oltre
venti metri e per quasi venti giorni, prima che si riuscisse a richiudere. La puzza d'uovo
fracico arrivava a Latina e tutti dicevamo: "Vedrai quando fanno le terme", sognando
turisti e lavoro.
Invece niente. Anzi. Ci si è messo pure un "fantasma" a far sparire delle carte e adesso,
di riffe o di raffe, il comune dovrà pagare 9 miliardi di vecchie lire alla società
Condotte, e senza riuscire a sapere di chi è la colpa. Intanto le terme continuano a
non esserci - neanche una fontanella striminzita per riempire una ghirbetta d'acqua zolfa a
Ferragosto - che è poi questo lo scandalo più grosso. Terme fantasma appunto, ma con un
Presidente - ai tempi di Finestra - che pigliava sei milioni al mese. Soldi veri. Non fantasma.
E nemmeno zolfi. Ma l'acqua restò là sotto.
Dice: "Allora, se è così, hanno fatto bene a chiudere la baracca e mandare tutto per aria".
Ah, non lo so. Quello che so è che le Terme non ci stanno e che alla fine dei quindici
anni di governo assoluto della destra - An, Udc e Forza Italia - questi hanno letteralmente
smontato tutto ciò che avevano impiantato all'inizio: l'Intermodale è oramai più vuoto
di una zucca; il Piano regolatore Cervellati è andato a farsi fottere e il Museo Cambellotti
non ti dico. Trovami una sola cosa che non abbia fatto flop e per loro stessa mano. Mica
per mano della sinistra, o dei comunisti.
L'unica, caso strano, è proprio le Terme, che con questa storia - i nove miliardi da dare
a Condotte, che non ci stanno, e che forse forse ci converrà pagare in natura coi
terreni delle Terme - rischiano di diventare proprietà privata di Condotte che a quel punto,
magari, le Terme se le fa davvero: private e non più pubbliche, ma almeno Terme vere.
Hegel le chiama "astuzie della Storia", "eterogenesi dei fini".
(Finestra ha ufficialmente riconfermato per le regionali - come l'intera giunta Zaccheo,
d'altronde - tutto il suo appoggio a Storace: "Uniti nella lotta", terme o non terme,
finestriani ed antifinestriani. Da qualunque altra parte - non solo a Kiev, ma pure a
Frosinone - la gente sarebbe scesa in piazza. A Latina è capace che aumentano i voti).
Antonio Pennacchi
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