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Latina. Una vittoria per l'Europa e la Turchia. Emma Bonino: «Un paese laico e forte economicamente. L'Italia può dire altrettanto di sé?»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Emma Bonino.
L'adozione a larga maggioranza del rapporto in favore dell'apertura dei negoziati
con la Turchia è una manifesta vittoria delle posizioni liberali e radicali...
«In questo momento storico erano elementari considerazioni geopolitiche
a suggerirlo.
È un grandissimo strumento politico. Basta aprire la carta geografica per capirlo.
A me pare una grande opportunità ma anche una grande sfida». Un'interfaccia
tra mondo europeo e mondo islamico? «Assolutamente sì. In nome di una sana
politica multiculturale. Anche tenendo conto che l'islamica Turchia è comunque
un paese da tempo laico e secolarizzato, l'Italia rispetto al cattolicesimo
per esempio non può dire altrettanto». Quali sono gli elementi di vulnerabilità?
«Sicuramente c'è la preoccupazione che l'ingresso della Turchia sia il cavallo
di Troia per l'ingresso dell'islamismo politico e del fanatismo.
E poi la paura, avvertita dalle classi popolari, di "mamma li turchi" e
cioè un forte flusso migratorio. Anche se c'è da dire che fra qualche anno,
se in Italia la situazione economica continuerà ad essere questa, il flusso
migratorio casomai sarà al contrario. La Turchia è un paese economicamente dinamico».
Lei ha detto: "mamma li turchi". Quanto è forte la cultura della deumanizzazione
del mondo islamico? «Di pregiudizi ce ne sono molti. L'11 settembre non ha aiutato.
Gli attentati palestinesi neppure. L'islam moderno, compatibile con la democrazia,
è passato in secondo piano. Averroè non se lo ricorda nessuno».
C'è una guerra di religione con i cattolici? «A noi interessa il livello politico.
Le resistenze, che hanno a che fare con la vostra domanda, che in Italia ci sono,
a livello internazionale non vengono nemmeno dette. O vengono dette a mezza bocca».
La Turchia europea a tutti gli effetti... «Sì, non è più una questione di confini.
Oggi Internet ha portato ad un cosmopolitismo di fondo che manda in soffitta
tante vecchie questioni. Si tratta di vedere se la Turchia è un paese moderno, laico
e democratico. Se questo è il criterio di valutazione, la Turchia deve stare con noi».
Elisabetta Rizzo
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