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Roma. Premio Fondi-La Pastora. Vince con "Baba Arrabie" Donata Carelli, da anni collaboratrice di ParvapoliS. «È un testo che mi sta a cuore»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Donata Carelli, vincitrice
della trentesima edizione del prestigioso Premio Fondi La Pastora con il testo
«Baba Arrabie - La porta della primavera» e da tempo collaboratrice del
nostro quotidiano online. «Tutta l'azione si svolge nel 20 marzo del 2003, la
data in cui gli Stati Uniti sono intervenuti in Iraq. Ma intendiamoci: non è
un testo politico. È un testo più familiare: una madre e una figlia si confrontano
su un tema antichissimo: l'amore. Un confronto difficile tra due generazioni, ma
anche tra due mondi, l'Oriente e l'Occidente oggi così lontani. Io spero
che questa mia opera contribuisca a far sentire il cuore di qualcuno un po'
più vicino a queste tematiche». È il primo testo di teatro che scrivi?
«È il primo che ho avuto il coraggio di tirare fuori. Per il resto scrivo
sceneggiature cinematografiche. Un parente vicino della scrittura teatrale».
Cosa significa questa vittoria? «Un'esperienza meravigliosa. Elettrizzante.
Non tanto vincere il Premio. Io sono stata votata da una giuria popolare e pensare
di essere arrivata alla testa e al cuore di tante persone mi lusinga. È meraviglioso».
Ora il tuo sogno è quello di vederlo realizzato sulla scena?
«Senza dubbio. Cerco adesso un produttore. Spero che questo premio dia la giusta
visibilità a questo scritto. È un tema che mi sta a cuore. E di cui si dovrebbe parlare
ora, non tra dieci anni».
Claudio Ruggiero
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