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Roma. Premio Fondi-La Pastora. Franco Portone e Alberto Bassetti: «Siamo ospiti nella capitale. E non nella terra dove questa iniziativa è nata»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Franco Portone e Alberto Bassetti.
Portone, lei con Domenico Purificato, è il creatore del Premio Fondi La Pastora, un evento
culturale prestigioso che quest'anno è giunto alla sua trentesima edizione e vinto
quest'anno da Donata Carelli, una ragazza della provincia di Latina. «E questo a
dimostrazione che non abbiamo preferenze. Qui vicino a me c'è un giurato di quest'anno
che è un vecchio vincitore del Premio, Alberto Bassetti». Alberto... «Sì, sono stati
i miei esordi. Avevo debuttato in teatro nel giugno del 1989 un mese dopo ho ricevuto
questo telegramma che mi diceva che avevo vinto. Era un testo duro e secondo me
c'è voluto molto coraggio a premiarlo». In "Sopra e sotto il ponte", una delle tue ultime opere,
hai anche intuito il problema del lancio dei sassi dal cavalcavia... «Sì, ho intuito
qualcosa che purtroppo poi si è avverato. Uno degli esempi più stupidi di violenza,
disagio ed incomprensione». E "Sopra e sotto il ponte", i lettori perdoneranno la divagazione,
sta diventando un film che tu stai montando in questi giorni e che vede protagonista
Lorenzo De Angelis, Isabel Russinova, Davide Rossi, il figlio di Vasco Rossi e
tua figlia Clio Bassetti. «Sì, le musiche sono di Tony Esposito. Ecco, però adesso stiamo
facendo troppa pubblicità al film. Io invece tornerei al Fondi La Pastora...».
Franco, torniamo a noi... «No, figuriamoci. Alberto può fare quel che vuole. Io
devo solo ringraziare la Provincia di Roma, l'assessore alla cultura. Noi siamo ospiti qui.
E non siamo ospiti della terra dove il premio è nato. Una cosa che va rimarcata.
Molti mi hanno detto: deve togliere il nome di Fondi dal premio. Ma io non ne ho intenzione.
Il premio si è conquistato un prestigio nazionale. È uno dei premi più importanti».
Claudio Ruggiero
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