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Latina. Rael, umano troppo umano. Ovvero: come litigare e fare polemica persino con gli extraterrestri e vivere felici, cristiani e contenti
Ma non è che adesso per rappresaglia ci vengono gli extraterrestri a invadere la redazione?
Abbiamo da sempre litigato con tutti e ci siamo sempre saputi difendere. Con un extraterrestre
avrei qualche difficoltà. Non saprei da dove cominciare.
E pensare che questo Rael mi è sempre stato simpatico. Tanto anticlericale da far sembrare me
un moderato. Questo vuole fare le guerre stellari contro il Vaticano! In più
provo da anni un segreto
amore per Brigitte Boisselier. Una donna seducente.
Ora Elisabetta Rizzo nel protestare (giustamente) per le condizioni poste per un'intervista,
rivendicando il suo ruolo
di giornalista e non di reggimicrofono, mi tira in mezzo il termine Elohim. Ed io mi sento
chiamato in causa direttamente. Non come giornalista ma come studioso.
Perché sull'argomento
ho pubblicato la bellezza di due libri. Il problema di Elisabetta Rizzo
è che a volte mi prende tremendamente
sul serio. E qualche volta mi legge. E le viene naturale citarmi. Vediamo di
ricostruire la questione. Mi scuso per la
superficialità, rimando ai testi chi ha voglia di approfondire con più precisione.
È vero, ha ragione la Rizzo: non sono stati gli Ufo i primi ad
accorgersi che c'è un errore di traduzione nel Genesi. Se non un errore, diciamo una
imprecisione che può dar luogo ad interpretazioni forvianti.
L'ermeneutica ortodossa del termine, come si trova ben spiegato in nota nel mio
"Ut unum sint. L'Uno e il Molteplice" (spot: correte in libreria e regalatelo
per Natale),
tende a dimostrare l'esatto contrario. Altro che "coloro che sono venuti dal cielo",
se ci prendiamo
il fastidio di andarci a leggere i brani del Sepher ha-Zohar (scritti nel 1200
ma probabilmente frutto di
una tradizione già consolidata da secoli) Elohim denota una assoluta
immanenza. Altro che trascendenza! I raeliani si sono attaccati alla cosa
in maniera superficiale
non avendo nessuna conoscenza dei "nomi di Dio". Sì, perché i "nomi di Dio" nella
Bibbia sono 72. Non due.
Una disamina più attenta e puntuale in "La Teodicea dalla Qabalah" di Francis Warrain
da me edito nel 1999.
Elohim sono gli extraterrestri, dicono. E gli altri 71 chi sono? Gli elfi, i nani e le fate?
Elisabetta Rizzo ha colto nella sua replica un punto fondamentale.
Che la presunta impostazione logico-razionale del movimento è contraddetta in
termini dalla "rivelazione" che il signor Rael avrebbe avuto dagli Ufo. Rivelazione
a cui i 50000 raeliani nel mondo (cappero, manco i massoni in Italia sono così pochi,
a momenti) immagino credano "per fede". Questo signore non ha portato dall'altro mondo
nemmeno un'idea, un elettrodomestico, che so: uno spazzolino, una Barbie, un Big Jim.
Niente. Solo il Dna. Che mica l'ha scoperto lui. Cazzo, a ste condizioni fondo una
religione pur'io. Qualcuno che mi crede per fede lo troverò. Oltretutto nei raeliani non c'è
nemmeno un minimo
di impostazione teoretica, quel briciolo di decenza per guardarsi con dignità
allo specchio. A noi ci hanno creato gli Elohim. Sì vabbe'. E a loro chi li ha creati?
Il problema metafisico non viene nemmeno impostato, non dico risolto. Viene semplicemente
trasferito altrove. Manco l'idea del primo mobile. Dico: leggiti Aristotele, studia Dante.
Pretendi di aver avuto la rivelazione della Verità e poi ne sai meno di mia suocera.
Rivelazione per rivelazione, fede per fede, se proprio sono messo alle strette e
devo scegliere a questo punto permetti che io mi tengo stretti Mosè e Gesù.
Mauro Cascio
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