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Latina. Le radici turche dell'UE. Antonio Pennacchi sull'Indipendente: «Non sono cristiano manco io. Che fate? Mi ritirate il passaporto? Piuttosto
pensate ai polacchi, che so' rompicoglioni. A cominciare da quello di Roma»
Punto primo: in termini di geografia fisica – e basta dare un’occhiatina all’Atlante – la Turchia sta in Europa. O almeno una parte di essa, da Edirne fino ad Istanbul compresa, l’antica Costantinopoli. È da lì, poi, che comincia l’Asia ed è per questo che le squadre turche – fin da quand’ero ragazzo – giocano nell’Uefa: Coppa Uefa e Coppa dei Campioni. Perché – secondo te – l’Uefa sì e l’Ue no? La geografia fisica non è un’opinione, e comunque ci dovevi pensare prima, almeno mi risparmiavo la squalifica col Galatasaray.
Punto secondo: io posso anche essere d’accordo che la geografia politica – e soprattutto quella culturale – è diversa da quella fisica. Ma se tu volevi una Unione europea fortemente coesa sul piano storico-culturale, anche qui ci dovevi pensare prima. Le basi te le aveva date Henri Pirenne con la Storia d’Europa dalle invasioni al XVI secolo: l’Europa moderna nasce e si struttura sulla base di quella unificata da Carlo Magno. Però dovevi lasciare fuori tutti gli altri, a partire da slavi e polacchi, con cui non avevi avuto niente da spartire. Anzi, soprattutto i polacchi, che storicamente sono sempre stati fonte di guai, perturbatori della quiete. Un fottìo di guerre sono nate lì. Per non parlare dei pogrom. Hanno sempre rotto i coglioni a tutti: a est e a ovest, a nord e a sud. E’ per questo che nel 1939 Ribbentrop e Stalin si misero d’accordo per metterci la parola fine.
Tu invece adesso te li sei rimessi in casa. E appena sono entrati, già rompono. Dall’Ue prendono i soldi, ma i consigli li prendono alla Cia. Pure in Ucraina c’era lo zampino loro: manca poco e fanno un casino. Come il polacco che comanda a Roma – e non sto parlando di Boniek – che è tutta colpa sua l’instabilità odierna e il terrorismo internazionale, Due Torri ed 11 settembre compresi. Non sono il frutto del crollo dell’Urss e del bipolarismo con gli Usa? E adesso vuole il ritiro delle truppe dall’Iraq, però prima ci ha costretto a mandarle a Timor Est, che non c’era neanche un goccio di petrolio, in mano a Cristo, solo quattro cristiani. Perché non ci ha mandato le guardie svizzere o i polacchi? Chi lo paga il conto? Ma tu credi che siano meglio dei turchi.
Se imbarchi i polacchi, gli slavi, gli ugrofinnici, i ciociari, i bulgari, i russi e gli albanesi non puoi dire ai turchi: "No, tu no". E perché, perché non sono cristiani? Ma non sono cristiano manco io: mi vuoi levare il passaporto? Una volta stabilito che Pirenne e Carlo Magno non fanno testo, non fanno testo per nessuno e l’identità va cercata da un’altra parte. Poi al limite, se ti rendi conto che una Ue così grossa non funziona e che hai bisogno – per contrapporti efficacemente alla altre superpotenze – di un forte nucleo centrale, politico e militare, fai l’Europa a due velocità, col nucleo storico che fa da traino. Possibilmente senza – più che la Turchia – la perfida Albione.
Punto terzo: se l’Europa moderna – o almeno il suo nucleo centrale e cispolacco – è figlia diretta di quella di Carlo Magno, anche questa però ha i suoi padri e le sue madri. Carlo Magno, difatti, anche lui è solo un tramite, e noi non siamo che il prodotto dei cromosomi – fisici e culturali – di chi l’Europa l’aveva fatta, bene o male, ancora prima di lui. È il famoso discorso delle "radici profonde", che qualcuno dice "giudaico-cristiane". A me mi pare una puttanata.
Cristo in fin dei conti – sia pure detto con tutto il rispetto – è nato solo agli albori del I secolo d.C. Quando è nato lui, l’Europa già c’era. Non era sicuramente l’Unione europea di adesso, ma una Europa un po’ più unita, sotto il diritto, la cultura e l’imperium di Roma. Quando Cristo doveva ancora nascere, Cesare aveva già assoggettato la Britannia (bei tempi). A Londra parlavano latino, che era il romanesco di allora. È il cristianesimo, quindi, che parla romano, non è Roma che parla il cristiano.
Dice: "Vabbe’, ma pure Roma da qualche parte arriva". Certo, non ci sono dubbi: pure lei ha i suoi ascendenti, e stanno tutti nella civiltà greco-ellenistica, la quale, alla sua volta, ha prepotenti debiti con quella giudaico-fenicia. È giusto quindi parlare a rigor di termini – e se proprio lo si vuole – di radici "giudaico-ellenistiche" dell’Europa moderna e dell’intera civiltà occidentale. Il cristianesimo stesso del resto, ancora per tutto il I e parte del II secolo d.C., continua secondo le fonti (cfr. S. Mazzarino, L’impero romano) a considerarsi niente più che una delle tante àiresis del giudaismo. Ma la questione non è questa. La questione è che l’Europa nasce a Roma, ma che Roma a sua volta nasce in Grecia.
O meglio: noi diciamo "Grecia" per modo di dire e per convenzione, ma in realtà la civiltà greca non nasce in Grecia ma in Turchia: Frygia, Troas, Mysia, Lydia e Caria stanno in Turchia. Anassagora è di Clazomene, oggi Urla Iskelesi. Anassimene e Anassimandro sono di Mileto, oggi Balàt. E di Mileto è pure Talete, e mi fermo qua (non ti voglio contare nemmeno Ippodamo, il padre dell’urbanistica e dei piani regolatori), ti metto solo questi quattro nomi: Talete, Anassagora, Anassimene e Anassimandro. Leva solo questi quattro nomi – se sei capace – al pensiero e alla cultura occidentale, e vedi che ti rimane: ti svaniscono nel nulla sia Einstein che Buttiglione. E questi sono turchi. L’Europa è roba loro. Se non c’erano loro, tu te la scordavi.
Dice: "Ma no, quelli mica erano turchi, erano greci, i turchi sono venuti dopo, con un’invasione, quelli di adesso non ci hanno niente a che fare". Eh no, compa’. Le invasioni le abbiamo avute tutti: Galli, Vandali, Unni, Turchi, Longobardi, Marchigiani e Visigoti. La gente arriva, assoggetta, comanda e col tempo si fonde. La gente si mischia. Stai bene a ritrovare alla fine quello che era mio e quello che era tuo. Così in Turchia: si sono mischiati l’uno con l’altro e i turchi d’adesso hanno pure i cromosomi di Talete. Come noi del resto: tutti bastardi, tutti figli di incroci e migrazioni. Guarda Bossi: altro che celta, se analizzi bene i tratti somatici pare più turco lui che Erdogan. Calderoli pare mongolo.
E comunque – più che di radici culturali – qui è proprio questione di radici genetiche: l’Europa l’ha fatta Roma, dicevamo, e su questo non si discute. Ma Roma chi l’ha fatta? Romolo e Remo, progenie di Enea. E Enea da dove veniva? Veniva da Troia, in Turchia. Enea era turco. Roma l’hanno fatta i turchi – questa è la verità – e con lei l’Europa. Non già quindi giudaico-cristiane, bensì "turche" le vere radici dell’Ue e della civiltà occidentale. Non è vero del resto che – come mi pare dica De Crescenzo – quando gli antenati di Bossi stavano ancora aggrappati agli alberi, noi a Troia, in Turchia, già eravamo froci?
Antonio Pennacchi
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