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Latina. Ricordati che devi morire. Pennacchi sull'Indipendente: «Rutelli è l'onda anomala della sinistra. È come Agnoletto: appare in tivvù
e si perdono 50000 voti. Sirchia? Non fuma ma morirà pure lui»
Dice: "Non siamo un cazzo: basta un’onda e ti porta via". Sì, mette paura. Però è anche vero che "non siamo un cazzo" tu lo dici a tutti i funerali che vai: "L’ho visto l’altroieri
ed era vivo e vegeto: è proprio vero che non siamo un cazzo a questo mondo". Anzi, ogni volta trovi pure quello che ti risponde: "Oggi ci siamo e domani non ci siamo più".
È una storia vecchia, ci stanno manuali interi di psicanalisi sul ruolo e la funzione dei funerali. Uno ci va proprio per sentirsi vivo: "Menomale che è toccato a lui, per stavolta
me la sono sfangata". E anche il resto di sequele – "Dovremmo essere tutti più buoni: i soldi, il potere, l’arrabattarsi continuo a che portano? Dopo muori, e appresso
non puoi portarti niente" – in realtà servono soltanto a confermare a te stesso che, visto che dopo si muore ma intanto il morto è lui, a te ti conviene arrabattarti più in fretta
per rimediare ancora più soldi e più potere.
Non è difatti che perché c’è stata l’onda anomala Rutelli diventi davvero più buono e più saggio e faccia finalmente un passo indietro: "Vabbe’ va’, vinciamo le elezioni". Quello,
pur di fare lui il primo della classe, non solo ci fa perdere, ma ci dà pure fuoco alle case. A me certe volte mi sa che lo paga Berlusconi. È Rutelli l’onda anomala del
centrosinistra. Tu ti credi che adesso si muove a pietà e dà a Mastella ciò che chiede? Ma quello, con la scusa del maremoto, è capace di chiamarlo e dirgli: "Hai visto?
Mettiti una mano sulla coscienza: con tutti quei morti in Thailandia, tu ti vai a attaccare alla Basilicata?".
Compa’, la morte è morte, e lo sappiamo da quando nasciamo che prima o poi dobbiamo morire. Dice: "Sì vabbe’, ma là sono morti in centomila in una botta sola". Ho capito,
ma che differenza fa? Secondo te, tra morire da solo e morire in compagnia c’è un grande salto di qualità? Ti ci riconsoli? Oppure ti ci rodi di più? A me mi pare che è uguale:
sono morto, arrivederci e grazie.
Dice: "Ma i bambini". I bambini muoiono pure i giorni normali: di tumore, di incidente stradale, di guerre, di fame. I bambini sono esseri umani, muoiono pure loro.
Il peggio è per chi resta. Come per l’onda anomala: i lutti, la perdita, il dolore, i soccorsi, la ricostruzione e quant’altro. Chi è morto è morto, è uscito dal gioco. È chi gioca
ancora, invece, che ha da fare i conti con l’esistenza. Dice: "Ma allora è meglio lasciarsi morire". No, è da vili. L’unica è lasciarsi vivere facendo fino in fondo il proprio dovere.
Poi sarà quel che sarà.
P.S. – Con l’onda anomala si è però chiuso un anno considerato da tutti di merda. Dice: “Era bisestile”. Non lo so, non sono normalmente superstizioso (eccetto
quando vedo Rutelli in tv: è peggio di Agnoletto, ogni volta che appare perdiamo 50 mila voti, Vespa lo chiama apposta). E poi l’anno bisestile non esiste in natura,
è una convenzione che ci siamo inventati noi. Non mi è quindi di nessuna consolazione che quest’anno di merda sia finalmente finito. Il prossimo potrebbe essere peggio.
P.S. 2 – Se c’era Sirchia acchiappava pure lui. Garantito. Sai quanta gente che non fumava in quei centomila? E comunque se non è stato stavolta sarà la prossima.
Ha da schiatta’ pur’isso: un ascensore che cade, una fattura vudu, un tumore qualunque. E che si crede, lui, di potergli dire quand’è l’ora: "Io non ho mai fumato: a me
non mi tocca"? "Muori uguale", gli risponderanno, "vaffanculo".
Antonio Pennacchi
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