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Terracina. Lettera aperta ai "socialisti senza tessera". Gabriele Panizzi: «Per trent'anni siamo stati la punta di diamante dello sviluppo»
Una lettera aperta di Giorgio Panizzi ai "socialisti senza tessera".
«Ricordo i tre decenni che vanno dal 1960 al 1990, quando la presenza dei socialisti del PSI caratterizzava la vita politica provinciale, attraverso proposte concernenti
i grandi temi dello sviluppo economico e della sua traduzione sul territorio, in maniera compatibile con le risorse ambientali, attraverso adeguati piani territoriali, capaci
di coniugare le esigenze delle aree di pianura con quelle delle zone montane, ed urbanistici, per ordinare la tumultuosa crescita dei centri urbani; del sistema di infrastrutture
per la mobilità, pensato anche per il riequilibrio dell’intero territorio regionale, condizionato dall’area metropolitana romana ma anche dalla forza di attrazione degli altri
capoluoghi di Provincia; del sistema portuale (sia il porto statale di Gaeta, sia quelli regionali di Formia e di Terracina, sia gli altri di competenza comunale o statale in quanto
porti rifugio - quello di Ponza in particolare -), considerato come terminale a mare del sistema di infrastrutture di comunicazione di terra e come struttura per lo sviluppo turistico,
in relazione alle esigenze di suo adeguamento e potenziamento ed ai vincoli ambientali costituiti dalla conformazione geomorfologica della costa pontina; della tutela della
salute e dei servizi sociali, soprattutto per i cittadini più svantaggiati.
Oltre quelli accennati i socialisti si impegnavano nella società e nelle istituzioni su altri grandi temi: i diritti della persona umana e, quindi, in primo luogo, per il diritto ad un
lavoro dignitoso e sicuro e per pari opportunità fra donne ed uomini; le autonomie regionali e locali, per una democrazia concreta; la dimensione europea nella quale alcuni
socialisti cercavano di inquadrare il consolidamento e la estensione della libertà e della democrazia e le problematiche dello sviluppo.
Osservo oggi il confronto per le elezioni regionali fra gli schieramenti che sostengono, la Casa delle libertà, la ricandidatura del Presidente in carica Francesco Storace,
e, il Centro Sinistra, la candidatura di Piero Marrazzo. Mi pare di poter rilevare l’esigenza di trattazione di grandi temi, come quelli sopra ricordati, per concorrere a
configurare un programma di governo della Regione, riferito alle esigenze di sviluppo ordinato e compatibile con le preesistenze ambientali, secondo le attese di gran parte
dei cittadini, caratterizzato da organicità/interdipendenza tra i diversi settori d’intervento.
La mia collocazione nel Centro Sinistra (senza appartenenza ad alcuna delle formazioni politiche che lo costituiscono), e, quindi, il sostegno alla candidatura
Marrazzo, mi stimola a cercare supporti per la riproposizione di quei grandi temi per un programma di governo della Regione più convincente di quella
dello schieramento opposto».
Elisabetta Rizzo
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