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Latina. Teatro: il comune esordisce nella produzione. Lucrezia Lante della Rovere: «Uno pensa: è la solita storia d'amore. Ma c'è grande regia»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Lucrezia Lante della Rovere, interprete
di "Scoppio di amore e guerra". Col pienone delle grandi occasioni e con la
responsabilità di andare in scena in una prima nazionale che è anche l'esordio
del Teatro di Latina come produzione. Come ci si sente ad aver superato brillantemente
la prova? «Vi ringrazio per il brillantemente, perché è un testo a cui io tengo molto,
con un regista che stimo. Abbiamo formato una bellissima compagnia e adesso siamo
sfatti, distrutti, ma soddisfatti, sì. Anche perché l'ottavo attore eravate voi.
E fino a quando non c'era il pubblico a rispondere non sapevamo nemmeno cosa
fosse questo spettacolo, se non il nostro divertimento e la nostra passione nel farlo.
Ha funzionato». A proposito del pubblico: voi avete voluto coinvolgerlo sin dalla scena
iniziale. Già all'ingresso la scena è aperta e ci sono le prime interazioni. Il pubblico
non è passivo in sala... «No, lo ripeto: è un attore. Cosa stiamo proponendo?
Sì, quando uno dice che questa è una storia d'amore tra due, ambientata nel 1944, con una compagnia di finti attori
che fanno i partigiani, uno pensa: ah sì, la solita storia sulla guerra. In realtà c'è
un autore molto cinematografico, che è Duccio Camerini, che fa sì che noi attori possiamo
interagire con il pubblico. Possiamo toccarlo, guardarlo in faccia, spaventarlo.
Così il pubblico è sempre molto attivo e partecipe. E questo è molto difficile spiegarlo
alla stampa. È molto difficile spiegarlo anche a voi, ad una telecamera. È un autore
che bisogna venire a vedere. È molto giovane, ha 44 anni, e io lo ritengo uno degli
interpreti più degni ed importanti della nuova drammaturgia italiana.
Un settore poco incoraggiato e poco seguito, in genere». E ora questo prodotto,
made in Latina, lo avete venduto molto bene. Non solo girerete l'Italia in lungo
e in largo, ma farete una puntatina in Svizzera... «A Bellinzona, ja. Sì, siamo
in giro fino ad Aprile. E poi ripartiremo nel 2006. Voi siete fortunati ad avere
Luca Barbareschi, dopo la questione dell'Eliseo. Tenetevelo stretto».
Claudio Ruggiero
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