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Latina. Fecondazione assistita, attentato al Referendum. Marco Beltrandi: «Prime pagine su tutti i giornali. Ma in Rai va in onda il silenzio»

“Da sempre esperti segnalano come la carta stampata non faccia che approfondire i temi dei notiziari delle tv nazionali. Non è però ciò che sta accadendo in questi giorni, relativamente ai temi connessi alla legge sulla procreazione medicalmente assistita. Infatti, mentre una annunciata presenza a Ballarò di Emma Bonino non si realizza a causa di inediti problemi relativi a studi televisivi (dopo mesi peraltro di assenza dei radicali dalla trasmissione), continua in modo assoluto il silenzio delle televisioni nazionali sul tema della legge sulla procreazione medicalmente assistita, silenzio che dura da mesi, e cioè da dopo il deposito delle firme referendarie, quasi come se, nel momento in cui milioni di firme certificate e autenticate di elettori italiani vengono depositate alla Corte di Cassazione per richieste referendarie, si ritenesse la questione conclusa e acquisita, mentre al contrario si annuncia un auspicabile dibattito fra favorevoli e contrari alla legge, propedeutico alla scelta che – auspicabilmente – gli italiani dovranno fare la prossima primavera con il loro voto. Questa scelta del silenzio sconcerta e indigna tanto più che la Commissione di Vigilanza Rai il 21 dicembre scorso ha approvato all’unanimità una risoluzione che chiede alla Rai di fare tempestivamente informazione, nei tg e nelle trasmissioni di approfondimento politico-informativo, sui temi connessi alla legge sulla procreazione medicalmente assistita, proprio mentre in questi giorni di gennaio la carta stampata nazionale più importante sta dando spazio all’informazione e al dibattito sulla questione. Persino una lettera scritta dai radicali in merito al direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, non ha trovato ancora alcun riscontro. Possibile che la Commissione d Vigilanza Rai non senta il dovere di intervenire e di attivarsi presso la Rai a fronte dell’ennesima palese violazione di una propria risoluzione che è vincolante per l’azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo? Possibile che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni attenda ancora una volta una denuncia formale dei radicali per attivarsi, quando dovrebbe farlo d’ufficio, di fronte all’evidenza di una grave violazione da parte della Rai? Chi risarcirà i cittadini elettori italiani del danno subito dall’assenza di informazione televisiva su un tema che potrebbe essere oggetto di consultazione referendaria la prossima primavera? Si attendono risposte".

Elisabetta Rizzo


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