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Latina. Fecondazione assistita, dopo lo sdegno dei Radicali. Rifondazione Comunista e Verdi: «Non dobbiamo abbandonare la lotta...»
«Referendari-Governo 4 a 1. Un bel risultato che boccia innanzitutto la
scelta del Governo che si era costituito contro i referendum e a difesa
della legge esistente». Dopo la dura presa di posizione del segretario dei Radicali Italiani
Daniele Capezzone, il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio
commenta così la decisione della Consulta di ammettere quattro dei cinque
referendum sulla procreazione assistita. «Certo», aggiunge il leader dei
Verdi, «siamo rammaricati per il no al referendum più chiaro, quello che
chiedeva l'abrogazione dell'intera legge, anche perché la logica
referendaria prevede sì la cancellazione di una legge, ma per sostituirla
con un'altra. In ogni caso ora è necessario partire subito con i comitati
per il sì perché si deve consentire ai cittadini di cancellare almeno le
parti più scabrose di quella legge».
«La non ammissibilità del referendum di abrogazione totale della legge sulla procreazione assistita priva le cittadine e i cittadini dello strumento più importante
per cancellare una legge antidemocratica e reazionaria - afferma invece l'on. Elettra Deiana- tuttavia, gli altri quattro referendum, in particolare quello relativo all'art. 1
sulla cancellazione dei diritti del concepito, possono costituire uno strumento sufficiente per smantellare e rendere inapplicabile la legge.
Per questo ci batteremo con determinazione perchè prevalga il SI' in tutti e quattro i quesiti».
Maria Corsetti
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