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Latina. Fecondazione assistita, il Referendum. Daniele Capezzone: «Apprezzo la posizione di Silvio Berlusconi. Si impegni ad isolare gli eccessi»
«È positivo che Silvio Berlusconi mostri di essere attento al rischio connesso alla scelta
di una data troppo avanzata per le consultazioni referendarie: ora, però, occorre passare
dalle parole ai fatti.
Nell'ambito dei Comitati promotori (che sono -è bene ricordarlo- Poteri dello Stato,
secondo la giurisprudenza della Corte Costituzionale), proporremo nei prossimi giorni
di assumere un'iniziativa presso il Governo, e ci auguriamo che -nella logica della
"leale collaborazione tra Poteri", si giunga ad una soluzione adeguata, che non sia volta
a colpire in modo diretto, o anche surrettiziamente, i diritti fondamentali degli
elettori italiani.
Per altro verso, occorre che il Governo e le Autorità di garanzia si impegnino a
garantire una campagna referendaria corretta. Ad esempio, sconcerta che la Commissione
di vigilanza tolleri il modo in cui è stata ridotta a carta straccia la sua risoluzione
(votata all'unanimità il 21 dicembre scorso!) che chiedeva alla Rai di assicurare
già prima della sentenza della Consulta una adeguata informazione dei cittadini.
Poi, sarebbe urgente evitare leggine pasticciate, esclusivamente volte a sabotare
l'occasione referendaria. Come Marco Pannella ricorda spesso, già tra la fine del '73
e l'inizio del '74, ci fu un festival di proposte (la Bozzi, la Carrettoni,
il fantomatico "divorzio polacco", e così via...) che avevano l'obiettivo di
impedire la tenuta di quella prova democratica. Ora come allora, occorre evitare che
quei tentativi vadano a segno.
Certo, politicamente sarebbe utile che i Ds si decidessero a dare davvero una mano
in questa fase della campagna referendaria (non lasciando soli tanti loro militanti e
alcuni loro dirigenti), e che la Cdl isolasse le posizioni più estremiste dei suoi
rappresentanti più fanatici. Questi eccessi, queste intolleranze (estranee alla grande
tradizione democristiana, peraltro) nuocciono e basta, anche perché (come testimoniano
i voti referendari passati e i sondaggi di adesso) anche il 70% degli elettori
del Polo e il 70% dei credenti sono favorevoli alla nostra impostazione, proprio
perché sono attenti a distinguere tra la loro personale opinione e la necessaria
laicità delle leggi dello Stato.
Certo, su un piano più generale, devo constatare come i vertici della Cdl, dell'Ulivo,
il grosso dei media continuino ad ignorare il centro dell'attuale iniziativa
politica radicale, a partire dalle denuncia dei clamorosi brogli delle passate
(e, temo, delle prossime elezioni regionali). Da questo esempio al più generale
quadro di una vasta, profonda situazione di illegalità che espelle i radicali
dalle istituzioni e riduce a "privilegio" di pochi (gli abitanti degli attuali Poli)
quelli che dovrebbero essere diritti democratici a disposizione di tutti, Pannella
e i radicali hanno formulato una ipotesi politica, anche di accordo. Ma i leader
tacciono, né la stampa chiede...»
Elisabetta Rizzo
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