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Aprilia. Wyeth Lederle, allarme occupazione. Luigi Ulgiati: «Sono 64 i dipendenti in mobilità. Una operazione "strategica" della dirigenza?»

Ancora un’azienda in crisi in provincia di Latina: è il nostro territorio che attira tutte le calamità industriali, o forse ci sono responsabilità che condividono un po’ tutti, comprese le parti sociali? Luigi Ulgiati, Segretario Provinciale UGL, interviene sulla crisi che attanaglia la nostra provincia, con particolare riferimento all’apertura di quest’ultima mobilità. Il problema industriale riguarda tutti i comparti, nessuno escluso, neanche quello chimico-farmaceutico ne esce indenne. La multinazionale Wyeth Lederle con 1241 dipendenti nel sito di Aprilia, non è però nuova a queste procedure: già nel giugno 1999 ha concluso una mobilità per 32 dipendenti, al termine della quale ha assunto altri lavoratori; nel febbraio 2003 ha compiuto un’altra procedura di mobilità per 45 dipendenti, di nuovo alla fine della stessa ha assunto centinaia di lavoratori; ed ora questa procedura, aperta il 30 dicembre 2004, motivata nell’incontro ufficiale del 12 gennaio 2005 con i tagli della spesa farmaceutica e l’aumento dei costi. La soluzione a tutto questo? Mobilità per 64 dipendenti. L’UGL teme, come accaduto in passato, che tale operazione sia fatta principalmente per sostituire i lavoratori più anziani con lavoratori “freschi” e costi ovviamente a carico della collettività. Continua Gianni Chiarato, segretario regionale UGL Chimici “ Non possiamo permettere a nessuno di compiere operazioni spregiudicate di svecchiamento da cui deriva un triplice danno: nei confronti dei lavoratori interessati alla mobilità, con l’espulsione dal mondo del lavoro a poco più di cinquant’anni; nei confronti della collettività, chiamata a sostenere i costi dell’indennità di mobilità erogata per svariati anni attraverso l’INPS; e infine nei confronti dei neo assunti che sostituiranno quelli posti in mobilità, per loro ci sarà un contratto a termine ed uno stipendio ridotto. Ci si chiede allora di chi siano le responsabilità di tutto questo: solo delle aziende o anche delle parti sociali che sottoscrivono tali intese? Ulgiati richiama ad una maggiore attenzione le Organizzazioni Sindacali, considerando un segnale preoccupante le autoconvocazioni dei lavoratori che non si sentono più tutelati e non ritiene sufficiente come prospettato da qualche sindacalista il solo ripensare la concertazione. Si nota con rammarico infatti come soprattutto nel corso di quest’ultimo decennio il sindacato abbia perso di vista in diverse occasioni la tutela dei lavoratori e del mondo del lavoro.

Agnese Rizzo


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