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Roma. La Mandragola. Il classico testo di Machiavelli riletto da Luciano Damiani. Lo spettatore coinvolto e partecipe nel ring teatrale

Luciano Damiani, ancora una volta, come negli ultimi tre anni al Teatro di Documenti, scopre un modo originale di fare teatro, infatti la Compagnia da lui diretta per lo spettacolo, è formata da doppi ruoli: due attrici o due attori che interpretano, sulla stessa scena, un singolo personaggio. Il testo è un classico della letteratura italiana: "La Mandragola", di Niccolò Machiavelli. La peculiarità della pièce è l’idea-tema dello "specchio", metafora dell’ambivalenza della vita che disegna e raddoppia in una geometria della menzogna e dell’ipocrisia il mondo di questa Mandragola. I personaggi “indossati” dagli interpreti, creano da subito il doppio di ogni carattere, stagliandosi come tipi antinaturalistici e caricaturali, ricchi nelle intenzioni e nei giochi vocali, variati tra chiari e scuri, acuti e gravi; due compagnie in contrapposizione e competizione artistica che permettono il pieno godimento dei significati e quindi della musica della parola. E così mentre le "due" Mandragola sembrano fronteggiarsi in un agone impietoso, come due diverse squadre di un’unica partita, l’unico vincitore può essere solo il pubblico, chiamato suo malgrado quasi a tifare, machiavellicamente, per l’una o per l’altra fazione. Ancora una volta aderente alla filosofia del Teatro di Documenti, la regia chiama lo spettatore ad essere coinvolto in un meccanismo visivo-illusionistico, che lo rende partecipe dell’evento, ironicamente giocato dentro un ring teatrale, dove combattono attori-pagliacci. In via Nicola Zabaglia fino al prossimo 12 febbraio fino al 13 febbraio. Infoline 06.5744034 / 06.5741622.

Elisabetta Rizzo


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