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Latina. L'orgoglio socialista. Bobo Craxi: «Mio papà dedicò la sua vita al governo. L'Italia in quegli anni ebbe un oggettivo momento di benessere»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Bobo Craxi. Si è svolto il IV congresso nazionale del Nuovo
PSI. Quanta tradizione e quanta innovazione?
«Tradizione, perché c'è un vincolo con la nostra storia. Innovazione, perché puntiamo
a rispondere alle domande delle giovani generazioni. C'è chi si chiede: perché in Italia
non esiste una forza socialista? Ecco, noi vogliamo stare a testa alta. Critici, distanti
dall'attuale sinistra. Ma sempre attenti. Abbiamo l'esperienza giusta. La nostra classe dirigente
attuale può essere all'altezza delle nostre tradizioni. Abbiamo segnato un tracciato, un percorso.
C'è la tristezza di sentirsi snobbati. La prospettiva per il momento è ancora difficile. Ma
io vedo una speranza». Quali sono le priorità del Nuovo PSI?
«Europa. Competitività nei mercati. Siamo un Paese in declino. Berlusconi ha intuito la necessità
del rilancio. Ma è uno dei periodi più difficili della storia del mondo. Credo che abbiamo
le potenzialità di ritornare una grande potenza».
Bettino Craxi, un capro espiatorio? «Non lo dovrei dire io. Ma dedicò la sua vita al governo
in una fase in cui oggettivamente il Paese ebbe una scossa verso l'alto. E questo noi
non solo lo rivendichiamo. È possibile, crede, restiture ancora speranza all'Italia».
Elisabetta Rizzo
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