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Latina. L'orgoglio socialista. Stefano Caldoro: «Sulla Libertà di Ricerca Scientifica il nostro partito sta da sempre con i Radicali»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Stefano Cadoro, viceministro dell'istruzione.
«Milito in questo partito da 25 anni. E qui sono state poste prorità di
carattere politico, rivolte al governo del Paese ed alla società». Quali
nello specifico? «La competitività e le grandi sfide in Europa, per non arrivare
in ritardo negli appuntamenti futuri. Un'accentuazione sull'innovazione e sulla ricerca.
E sul capita umano, per garantire al paese un salto di qualità».
Nel settore di cui lei si occupa, com'è la situazione?
«Ogni cambiamento pone dei problemi. Le riforme sono difficili da fare e da fare
accettare perché toccano interessi consolidati. Però da un punto di vista complessivo
il giudizio è unanime: la scuola deve migliorare e bisogna prendere il meglio che c'è.
Ci sono delle situazioni di eccellenza, delle sperimentazioni molto importanti.
Ecco, vogliamo garantire il tutto e mettere al centro lo studente».
L'Università. Qual è la situazione, soprattutto nella Ricerca?
«Non è vero che non si investe. Noi siamo molto vicini alla media europea.
Un aumento di risorse può servire per andare a parare il vero handicap: la mancanza
di investimenti delle imprese private».
Ricerca scientifica e fecondazione assistita. Qual è la sua posizione?
«Noi abbiamo preso una posizione netta. Gran parte del partito ha partecipato alla
raccolta delle firme dei radicali. La posizione è nota. Su questi aspetti non
è possibile e non è giusto impostare imposizioni sulle singole coscienze».
Il PSI che ruolo vorrà avere all'interno della Casa della Libertà?
«Difendere la propria storia e la propria identità. Abbiamo 100 anni di storia.
E il riformismo è il termine di oggi, nei dibattiti a sinistra, così come a destra.
Siamo attuali. Siamo orgogliosi del nostro passato e guardiamo al futuro».
Elisabetta Rizzo
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