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Latina. Giornata della Memoria, il giorno dopo. Il Gran Maestro della Massoneria: «La mala pianta dell'odio razziale non è stata estirpata»
«La memoria della Shoah deve essere un momento di riflessione e di forte impegno per tutti; essa acquista un senso se ci permette di progettare un futuro migliore, una vera
società multietnica e multiculturale, costruita sui valori inalienabili della libertà, dell'uguaglianza e della democrazia e nella quale sia arginato per sempre qualsiasi fenomeno
di nuova intolleranza, di discriminazione e di razzismo».
È questo uno dei passaggi più significativi del messaggio inviato dal Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi, al Rabbino Capo di Roma,
Riccardo Di Segni, in occasione della Giornata della Memoria, anniversario della liberazione di Auschwitz e oggi simbolo della Shoah.
«Ricordiamo - continua il messaggio - affinché quell'orrore non possa più ripetersi; affinché tutte le manifestazioni di antisemitismo e di razzismo - che mai devono essere
considerate marginali o frutto dell'isolata follia di alcuni - vengano fortemente condannate e messe al bando».
«Solo quando la mala pianta dell'odio razziale sarà definitivamente estirpata, potremo dire di avere davvero vinto la battaglia contro l'antisemitismo, la xenofobia, l'intolleranza».
Mauro Cascio
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