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Latina. Giornata della Memoria, il giorno dopo. Daniele Capezzone: «Questa iniziativa non deve diventare un rito, altrimenti perde valore»
Le commemorazioni dei grandi eventi del passato, di quelli positivi o –come invece accade oggi- di quelli più tragici, hanno due destini: o si trasformano in un rito, destinato
presto ad esaurirsi, o, al contrario, devono divenire una sicura guida politica anche per l'oggi, proiettando sul presente le lezioni che vengono dal passato.
Scrive Daniele Capezzone, segretario nazionale di Radicali Italiani:
«Se, come è evidente, occorre preferire questa seconda strada, ribadisco proprio in questa giornata di memoria e di dolore una proposta radicale, che tanto servirebbe ad
evitare altri lutti.
"Basta soldi ai dittatori". I governi nazionali (Italia inclusa), le singole Regioni italiane, la Commissione Europea stipulano infatti accordi di cooperazione con tanti paesi in
via di sviluppo (e ciò è naturalmente un bene). Tali accordi (e anche questo è teoricamente molto saggio) prevedono
clausole che vincolano gli aiuti occidentali al rispetto dei fondamentali diritti umani.
Ma -e qui sta il problema- anche quando queste clausole sono clamorosamente violate, noi continuiamo a far giungere denaro, che -a quel punto- non serve affatto alle
popolazioni bisognose, ma diviene un'ulteriore risorsa a disposizione di tiranni sanguinari. Insomma, quel denaro rischia di far fiorire delle dittature e di far appassire
ogni speranza di libertà.
Sarebbe importante se proprio oggi, proprio in questa giornata, si aprisse il dibattito su un principio opposto: e cioè di far proseguire (e potenziare!) la cooperazione,
ma a patto che libertà, democrazia e diritti umani siano effettivamente garantiti.
Altrimenti, continueremo a renderci complici di altre terribili tragedie».
Mauro Cascio
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