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Sermoneta. T come Turismo. Mario Sgrò: «Lo sviluppo è una prospettiva irrinunciabile». Nasce una società: i primi segni di miglioramento

«Sebbene un periodo di grande difficoltà internazionale, a seguito della tragedia del sud-est asiatico e del contorno di avvenimenti inquietanti quali i conflitti in Medio-Oriente, in Iraq ed in Afghanistan, gli analisti economici concordano nel riconoscere al turismo - nonostante la crisi che attanaglia l'economia mondiale - una capacità di tenuta economica e la tendenza ad una crescita e ad un trend positivo per gli anni a venire». È quanto sostiene Mario Sgrò, assessore al Turismo del Comune di Sermoneta. «Inoltre è opinione altrettanto diffusa, oltre che dettagliatamente ed amaramente documentata, che il prodotto Italia negli ultimi anni ha saputo perdere posizione nel mercato e quindi capacità di attrattiva. Dai dati emerge che nonostante il 90% delle richieste di viaggio di cittadini europei sia concentrato sul nostro paese, solo il 39% diventa venduto reale. Ciò equivale a dire che probabilmente l'Italia stuzzica la fantasia dei turisti, ma poi nella realtà pecca di strutture ricettive tali da permettere che i turisti arrivino realmente. Il dato che emerge è che il turismo era ed è tuttora una potenzialità per lo sviluppo economico assolutamente inespressa. Eppure negli ultimi anni qualcosa, seppur lentamente, si sta muovendo. La nascita e lo sviluppo dei Piani di Area Integrati ha puntato all'obiettivo della valorizzazione dei territori per finalità di sviluppo turistico. Ed i Comuni che appartengono alla zona dei monti Lepini sono stati tra i primi a capire la validità di questi strumenti e ad avviare un piano di sviluppo integrato con l'obiettivo comune dello sviluppo turistico in queste aree. È stata costituita a tal riguardo una società di sviluppo locale, la Compagnia dei Lepini, con cui i Comuni coinvolti attuano il programma S.T.I.Le., con l'obiettivo di elaborare ed attuare nuovi programmi a sostegno dello sviluppo economico turistico. E' stato avviato un nuovo metodo di lavoro che ha visto i rappresentanti di tutti i comuni dei Lepini costituire un Tavolo di programmazione e coordinamento delle iniziative del Natale 2003, dell'Estate 2004 e del Natale 2004. Questa è la grande sfida della nostra area e del nostro periodo storico: riuscire a ragionare ed a decidere le linee guida del turismo e dell'economia non più come singoli Comuni scevri dal contesto e dai processi in corso nel territorio, nel Paese e nel mondo; ma si punta ad essere una parte integrante ed orgogliosa di questa appartenenza, al fine di concorrere e competere sui mercati economici del turismo. È solo in questo modo che ciascuno potrà sentirsi di disporre delle attrattive, delle bellezze, delle produzioni tipiche delle strutture e delle infrastrutture di tutti gli altri. Ed è sempre in questo modo che riusciremo a trasferire stimolo e fiducia alle imprese economiche del territorio le quali, sentendosi parte di un processo di sviluppo chiaro e condiviso, troveranno più ragioni per insistere e migliorare le proprie attività. È una sfida coraggiosa, ambiziosa, ma non è irrealizzabile. I primi segnali di miglioramento sono già sotto gli occhi di tutti. Basti pensare ai dati riguardanti le scorse festività natalizie nelle quali, per la prima volta dopo molti anni, si è registrato un aumento della presenza di turisti nel nostro territorio, che ha determinato un miglioramento della qualità nella ristorazione e nei servizi che la nostra zona può e deve dare ai turisti. Un altro dato rilevante che emerge dall'analisi delle passate festività di Natale è quello che riguarda gli alberghi del nostro territorio i quali, iniziando a scommettere sulla voglia di cambiamento che dobbiamo necessariamente avere per crescere, hanno deciso di restare aperti durante le festività, dimostrando fiducia e voglia di giocarsi questa partita. Il risultato di queste iniziative è già visibile analizzando le previsioni future; ci è dato saper infatti che sono iniziate ad arrivare importanti prenotazioni presso le nostre strutture ricettive per quanto concerne il periodo di bassa stagione. Sono questi chiari segnali che qualcosa si sta muovendo, che il futuro dei Monti Lepini potrebbe essere roseo e che si potrà invertire la tendenza cominciando seriamente a programmare ciò che permetterà alle nostre zone di farsi finalmente apprezzare a livello nazionale».

Mauro Cascio


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