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Latina. Personaggi da oscurare, quando la censura diventa una virtù. ParvapoliS realizza un'intervista a Borghezio. Che non andrà online
Una scelta che probabilmente farà discutere. Ed è quello che vogliamo, altrimenti non l'avremmo fatta. È tutto già nel titolo:
abbiamo deciso di non pubblicare un'intervista all'illustre rappresentante della Lega. Una decisione, la nostra, che non avrà
conseguenza alcuna sulla vita e sulla carriera politica di Borghezio ma che ubbidisce ad un principio etico che avvertiamo come
imprenscindibile. Passi quella generica correttezza che deve caratterizzare qualsiasi testata giornalistica, grande, piccola, microscopica
che sia (la correttezza è l'unico obiettivo possibile andiamo dicendo da anni a chi, ingenuamente, continua a parlare e scrivere di
"giornalismo obiettivo"). Ma a tutto c'è un limite.
Oltretutto non dimentichiamoci chi è questo signor Borghezio. Un signore di altri tempi, mi è stato scritto. Sì, come no. Un galantuomo. Uno che va a disinfettare
i treni che prendono i nigeriani. E quando qualche nigeriana protesta per l'eccessiva e umiliante teatralità dell'atto che cosa fa il signore d'altri tempi? Spruzza e lava pure lei! E si
rammarica della mancanza d'umorismo di questi extracomunitari di oggi. E lo fa in video. In televisione. Con le telecamere che si è portato dietro per essere immortalato.
Mentre quelli piangono per l'offesa. Lacrime e sapone. Sì, perché un atto così eroico ha pensato pure bene di farselo riprendere su TelePadania. Dite: una boutade d'altri tempi.
Sì, come le pallottole di gomma? E se siete tanto attenti al Diritto e alla Magistratura, vogliamo parlare dei sei mesi che hanno dato ai nostri prodi per aver (sempre eroicamente,
s'intende) dato fuoco al giaciglio di un rumeno? Dite: lo ha fatto per il suo bene. Certo, un intervento "caloroso". D'altri tempi pure quello. "Non è possibile che
la magistratura intervenga nella nostra politica", ha incredibilmente dichiarato. E molti sostenitori, manco a dirlo, gli hanno dato tutta la sua soliderietà. Io darei a tutti 40 anni di galera.
Solo che questi tipi come sentono parlare di galera si incazzano. Ma scusa: ma dove la vuoi mettere gente così? Al supermercato, tra i giocattoli? A
vendere palloncini davanti le giostre? Tu dici: fanno politica. Sì: e io faccio l'astronauta. Domani parto in missione su marte, torno e fondo una nuova religione, come Rael.
Dite: sono iniziative d'altri tempi. Come i litri di urina di maiale che l'on. Borghezio ha sparso con i suoi seguaci davanti le moschee. Ah che classe, che savoire faire. Come
quell'altra idea, tutta "verde", di chiedere l'apartheid ferroviaria. Come le sue saggie posizioni su liberalismo, laicismo, tolleranza ("questi islamici prima o poi li prendiamo
tutti per la barba e li sbattiamo fuori a calci in culo", è una delle perle uscita da cotanto personaggio ed oggi citato in tutti i manuali di Filosofia Politica). Se la Massoneria
protesta, lui sputacchia: "questi poteri forti sono tutti filo-islamici ed anticristiani". Ora voi mi dite: ma lo invita sempre Forza Nuova. E grazie al cazzo. Dio li fa e
poi li accoppia. Chi possono invitare ai convegni? Cristina D'Avena che rende testimonianza sui complotti geometrici degli euclidei?
Infine direte: sì, hai ragione, ma Borghezio magari avrà detto cose interessanti nell'intervista. Sì, ma non abbiamo, nel nostro piccolo, nessun interesse a legittimarlo.
Per non offendere la sensibilità di chi ha nel cervello più neuroni che l'acqua Lete particelle di sodio.
Mauro Cascio
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