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Aprilia. Corridoio Tirrenico, l'ecatombe prossima ventura. Angelo Bonelli (Verdi): «Ecco i dati di un colossale scempio». Cresce la paura...
Si è aperta al Ministero delle Infrastrutture la Conferenza di Servizi sul primo lotto esecutivo del Corridoio Tirrenico Meridionale e della bretella Cisterna-Valmontone, 20 Km da Aprilia Nord (Casalazzara) a Campoverde. In base alle disposizioni del Decreto Legislativo 190/02 questa dovrà concludersi entro 90 giorni. «Con questo primo lotto del progetto definitivo - dice Angelo Bonelli capogruppo dei Verdi al Consiglio regionale del Lazio - si dà inizio alla rovina dell’agricoltura pontina, cancellando 217 ettari di territorio agricolo e mettendo in ginocchio nel solo comune di Aprilia 120 aziende. Solo il 12% di questo territorio infatti è costituito da aree improduttive, fra le quali la quasi totalità è data dall’attuale percorso della statale Pontina. Si perderanno 118 ha di seminativo, 47 ha tra uliveti, vigneti, frutteti e 25 ha di boschi, macchie e incolti produttivi. Insomma un’intera economia agricola cittadina messa in ginocchio».
«Di tutto questo - continua Bonelli - se ne stanno ora accorgendo con preoccupazione i cittadini di Aprilia, che sono interessati dalle procedure d’esproprio, che è bene ricordarlo derogano in questo caso, come per tutte le opere della legge obiettivo, dal testo unico sugli espropri. È demagogico affermare, come fa il Sindaco di Latina, che ci saranno garanzie per gli agricoltori. Ma quali garanzie? Quella di veder compromessa la propria unità aziendale e la propria economia con risarcimenti tabellari più o meno congrui? O quella di dover convivere per il resto della vita con le pesanti servitù d’inquinamento ambientale, non conteggiati in termini di risarcimento e indennizzo?»
«Zaccheo si propone come mediatore - conclude Bonelli - ben sapendo che eventuali proposte di variante presentate in sede di conferenza dei Servizi non potranno modificare la localizzazione e le caratteristiche essenziali dell’opera, nel rispetto dei limiti di spesa e delle caratteristiche prestazionali e delle specifiche funzionali individuati in sede di progetto preliminare. Altro che riduzione dell’utilizzo dei terreni! L’opera è inutile, devastante e rappresenta un enorme sperpero di risorse pubbliche, che avrebbero dovuto essere impiegate per mettere in sicurezza la statale Pontina».
Andrea Apruzzese
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