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Latina. Discariche. Fabrizio Vitali (Verdi): «Indaga la Finanza e la Polizia Provinciale, ma chi ci governa fa ancora finta di nulla»

«Indagano la guardia di Finanza e la polizia Provinciale sulla gestione dei rifiuti in questa provincia, la procura della Repubblica avvia indagini, ma i governi della Provincia e del capoluogo non accennano a nulla». Scrive Fabrizio Vitali dei Verdi: «Il comandante Novelli della Polizia Provinciale, a seguito di ispezione presso le discariche di Borgo Montello Bainsizza gestite da Indeco e Ecoambiente invia informativa alla Procura della Repubblica per ipotesi di inquinamento di acque destinate all'alimentazione umana e le analisi dei pozzi piezometrici che servono a monitorare le falde sottostanti la discarica confermano tale inquinamento. La Procura di Latina avvia indagini, ma il governo della provincia e del Comune di Latina non danno risposte ad una situazione che sembra di fatto essere emergenziale. L'inquinamento delle falde acquifere è grave pericolo per la cittadinanza e si può ipotizzare l'emergenza sanitaria alla quale può seguire la chiusura delle discariche di Borgo Montello Bainsizza, ma la stessa gestione dei siti è indagata. Ma le responsabilità politiche non sono di poco conto : non aver incentivato la raccolta differenziata; aver permesso il commissariamento da parte della Regione Lazio sul ciclo integrato dei rifiuti nella nostra provincia. Oltre gli annunci di costruzione del termoinceneritore e la discussione del progetto in camera caritatis, oltre le parole, che oggi si mostrano vuote, dette ai cittadini, oltre il commissariamento da parte della regione che serve ai politici locali per liberarsi di responsabilità che sono proprie, oltre la sostanziale immobilità che ha prodotto una scarsa raccolta differenziata. Oltre tutto ciò esiste uno stato di fatto sul quale il Presidente della Provincia e il Sindaco di Latina hanno il dovere di intervenire per tutela e vantaggio di tutta la cittadinanza, dei Borghi di Latina e di tutta la provincia. La chiusura delle discariche si impone e il gestore è tenuto alla loro bonifica e le azioni preliminari e successive non possono che essere la raccolta differenziata fino al 60/70 % dei rifiuti così come avviene già in tante realtà italiane (consorzio PRIULA ne è esempio) e in realtà della nostra provincia (Sermoneta e Sonnino sono altro esempio) ; il conferimento del residuo presso gli impianti di termoincenerimento vicini, in ambito regionale, che oggi soffrono la scarsità di materia da bruciare. Il vantaggio per la nostra comunità ne risulterebbe enorme : lavoro, salute, tariffa. Chi ha assunto, per volontà popolare, il governo di città e provincia, non può tapparsi orecchie e naso in attesa che altri gli levino le castagne dal fuoco.

Elisabetta Rizzo


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