Parvapolis >> Cultura
Latina. Il crollo di un mito? Sbigottimento in redazione: davvero una letterina gradevole ed educata ha smontato la cattiveria di Maria Corsetti?
Caro Direttore, anzi no, Direttore. Senza caro. Ho letto l'ultimo Doolin Street pubblicato
sul sito. Sono sconcertata, allibita, stupefatta, per non dire estremamente preoccupata.
Stiamo perdendo Maria Corsetti, urge un defibrillatore. È veramente disarmante vedere
come con una piccola moina, con un sorriso di plastica, con una lettera garbata, si
possa far diventare un budino molle anche la più perfida Crudelia Demon. La canzone
tratta dal cartone "la Carica dei 101" recita così:
"Crudelia fa l'effetto di un demonio /
E dopo il primo istante di terror /
Ti senti in suo poter e tremi al sol veder /
gli occhi di felino predator /
Quel mostro inuman, crudele vampir /
Dovrebbe per sempre dal mondo sparir".
Be', lei si sta autodistruggendo, sta diventando una gattina domestica. Nell'articolo
scrive dell'ironia degli ultimi mostri sacri pontini, autori, anzi autrici, di un nuovo
pseudo monumento. Pubblica la lettera inviatale da Massimo Palombo, alias l'Uomo Del Monte.
La sua creazione a Largo Caduti di Nassyria evoca alla mia mente uno splendido e
succoso ananas. La leggenda narra addirittura che questo frutto fu offerto a Carlo V, il
quale però ne diffidò e non volle assaggiarlo. Perché allora noi latinensi dobbiamo
farne una scorpacciata ogni volta che passiamo in piazza Della Libertà? Ho deciso,
mutuando il nome della Piazza fonderò un movimento (anzi, nessun riferimento al nome
della Piazza dato che non mi viene in mente nulla): A.n.a.n.a.s.: Associazione Nazionale
Autogestita Nobilita Artisti Stranieri. Si accettano suggerimenti in merito al nome
alternativo del movimento. Chiedo quindi al Direttore di aprire un forum.
Ora mi rivolgerò direttamente alla Corsetti. Non farti irretire da queste vedove nere,
non cadere nella loro trappola diabolica. Maria stai perdendo la tua identità, il
tuo volto sta diventando un magma confuso che alterna espressioni di lucida vitalità
ad anonime forme di accondiscendenza. Questo il motto, sempre e comunque: "in un paese
de ciechi, uno co' 'n'occhio solo è uno che ce vede bbene". Vecchio detto che sta
a significare come, in un mondo in cui nessuno guarda oltre, c'è sempre qualcuno che
riesce a vedere il reale.
Elisabetta Rizzo
|