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Latina. Educare alla legalità. Il poliziotto di quartiere entra in classe. Un'idea di Sergio Andreatta. «Un amico cui rivolgersi con fiducia»

L'idea è venuta al dirigente scolastico Sergio Andreatta ancora prima degli ultimi episodi di delinquenza, del raid notturno dell'altra notte che ha vandalizzato la scuola C.Goldoni di Via Sezze. Alcune manifestazioni di bullismo, la presenza di baby gang, i fatti di microcriminalità sono tutti segnali che non possono sfuggire all'attento osservatorio di una scuola. Sono malesseri, questi, presenti attualmente nel contesto territoriale, non particolarmente il Quartiere l'Isonzo ma in genere nella società, per cui: "Ogni scuola, dice Sergio Andreatta, dovrebbe sviluppare una sua idea pedagogica sostenibile di contrasto e di ricondizionamento educativo del deviante giovanile prima che sia troppo tardi. Naturalmente coinvolgendo le famiglie". Il IV Circolo didattico di Latina da sempre, così, ha previsto in uno dei due rami del Piano dell'offerta formativa "Per Regola e progetto" un'azione: "Per promuovere e sviluppare personalità attraverso progetti, passi e percorsi creativi; per costruire educazione alla convivenza civile e alla legalità attraverso l'osservanza di regole comunitarie condivise". Dopo i primi contatti con la coppia dei poliziotti di quartiere Otello Bergo e Mario Palombo, è stata interessata il vicequestore aggiunto Laura Jacobelli e, così, il nuovo coordinatore Tommaso Malandruccolo con assistente capo Marco Tornesi ha potuto partecipare al Collegio dei Docenti per una prima presentazione e messa a punto di un progetto in sinergia. Il senso da un lato è sempre quello della collaborazione in rete con le istituzioni ma, nello specifico, quello di rendere più visibile ad alunni e famiglie questa significativa e preventiva presenza nel quartiere. Il poliziotto di quartiere oltre le funzioni di controllo e sorveglianza del territorio è un funzionario in grado di capire, per la sua particolare preparazione, le problematiche della gente, di ascoltarla, di dare consigli, di dirimere le piccole controversie. Una figura preparata, familiare pronta ad intervenire in caso di bisogno per garantire sicurezza e tranquillità alla cittadinanza. "Un amico cui rivolgersi con fiducia, dicono gli agenti, che si incontra passeggiando sotto casa". E tuttavia questa coppia itinerante di agenti o, a rotazione di carabinieri, pochi ancora sanno che cosa faccia esattamente e che funzione svolga. Eppure, integrati perfettamente nella vita del quartiere, si possono vedere lungo le strade, agli incroci, davanti ai negozi sempre pronti ad ascoltare con attenzione, anche col sorriso sulle labbra, pronti ad aiutare nei piccoli grandi problemi con cui ci si può scontrare giornalmente, a suggerire soluzioni rapide ed efficaci. La scuola, parte integrante del quartiere e della sua vita, ha pensato così di invitare gli agenti a parlare con gli insegnanti, a presentarsi agli alunni, a stimolare la loro attenzione alla legalità quotidiana, al rispetto delle regole condivise che è uno degli obiettivi educativi principali della direzione didattica. Il progetto appena avviato è un primo modello che ci si augura possa essere ripreso e replicato in altre scuole della città di Latina in stretta e sodale collaborazione con Polizia e Carabinieri. Esso prevede alcuni percorsi didattici, l'elaborazione di temi, una mostra di disegni nell'ambito del più ampio "Progetto Famiglia", lo sviluppo di alcune particolari e interessanti azioni, la visita per alcune classi campione alla sala operativa della questura e agli ambienti di lavoro degli agenti. Referenti operativi per la direzione didattica sono Anna Caschera, vicario del dirigente, e per la polizia il sovrintendente Tommaso Malandruccolo.

Mauro Cascio


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