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Latina. Quelli a cui rode il culo. Giorgio Libralato: «Le colpe sono di tutte le forze politiche e della ricerca del consenso a tutti i costi»

Anch'io come la Vostra collaboratrice Elisabetta Rizzo, guardo, per motivi vari, molto poco la televisione. Concordo con molta parte delle analisi dell'articolo sulla campagna elettorale e la mancanza di coerenza, ma questo fa parte della vita sociale ed amministrativa. D'altronde gli esponenti politici rappresentano la realtà che ci circonda con molti difetti e pochi pregi. In molte persone che incontro in questi giorni è evidente il distacco con questa politica e questi candidati. Le colpe, però, sono di tutte le forze politiche e della ricerca del consenso (leggete poltrone, incarichi) e della distanza sempre maggiore ai bisogni delle persone e delle loro necessità primarie, da leggere come rispetto della dignità. Negare la possibilità di Lavoro (vero, non provvisorio, regolare), di avere una Casa (senza pagarla a peso d'oro), una Famiglia (laica, cattolica, regolare, di fatto), accesso alla Sanità (che è rispetto del dolore e delle necessità), all'Istruzione, significa non voler amministrare ma comandare, trattare i cittadini da sudditi. Ognuno di noi per lavoro e vita sociale è testimone di continue ingiustizie, di mancate risposte. Osservare rassegnati, senza combattere questa realtà è una sconfitta, significa assecondare il Potere fine a sè stesso, quello che ci cambia la Costituzione, che ci toglie i diritti democratici, che afferma che la Stampa non è più libera di esprimersi, dove il Sindaco di un Comune può dichiarare dissesto senza che vi siano i presupposti, aumentando a dismisura il peso delle tasse sui cittadini che non si possono difendere se non pagando decine di migliaia di euro per rivolgersi al tribunale, attendere anni per avere ragione. D'altronde provate a mandare comunicati sui giornali con le modalità per avere rimborsi da banche, assicurazioni, dall'Enel, usufruire di servizi telefonici a basso costo, poter utilizzare energia alternative questi comunicati, se passano, avranno trafiletti di poche righe. Quanti anni ci vorranno perchè l'Italia diventi un paese democratico? È stato sconfortante l'incontro di giovedi in Prefettura per la campagna elettorale, nessun organo di informazione ha riportato lo sconforto degli Organi Istituzionali a dover applicare una normativa che "non è da Paese serio". Coraggio Elisabetta Rizzo, avanti con il partito da Lei presieduto: "Quelli a cui rode il culo". Ancora buon lavoro, ParvapoliS, perchè siete una delle realtà viva e alternativa all'informazione controllata.

Giorgio Libralato


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