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Latina. Riforma costituzionale. Claudio Moscardelli: «Un grave atto del centrodestra che ha stravolto i principi base della nostra democrazia»

L’approvazione da parte del Senato della riforma costituzionale "rappresenta un grave atto del centrodestra che ha stravolto i principi base della nostra democrazia, non solo per i poteri abnormi attribuiti al capo del governo, ma anche per la rottura dell’unità dell’Italia che si prefigura con le norme approvate e volute fortemente da Bossi e dalla Lega Nord". Scrive Claudio Moscardelli: «L’atto più grave è l’attribuzione della competenza esclusiva alle regioni della politica in materia di sanità e di istruzione. Con questa scelta, viene meno l’unità del Paese su un diritto fondamentale come quello della salute, assicurato attraverso il sistema sanitario pubblico: se venisse definitivamente approvata la modifica voluta da Bossi e da Berlusconi, le regioni più ricche come la Lombardia provvederebbero autonomamente a finanziarsi la sanità regionale, a danno delle altre regioni, soprattutto del centrosud, che non sarebbero in grado di assicurare la tutela della salute ai propri cittadini. Così per l’istruzione, che è stata ed è determinante per assicurare l’unità dell’Italia: Berlusconi e Bossi hanno voluto affidare a ciascuna regione la scelta di programmi e di impostazione dell’istruzione, con grave rischio sia di frantumazione culturale e sociale del Paese, sia di squilibrio di risorse da destinare alla scuola tra le regioni più ricche e quelle più in difficoltà. Storace ha gettato la maschera: dopo sei mesi di campagna elettorale volta a distinguersi da Berlusconi per paura di avere danno da un premier che non riscuote la fiducia degli italiani, oggi si appella al suo intervento diretto perché sente di aver perso la partita con Marrazzo. Per questi motivi, le elezioni regionali del Lazio assumono ancora di più un valore decisivo per una svolta politica nazionale, necessaria per superare il governo di Berlusconi, che ha portato crisi economica, perdita del potere d’acquisto degli stipendi, disoccupazione e indifferenza ai problemi generali, per essersi preoccupato principalmente dei suoi problemi e di quelli degli uomini a lui vicini. L’appello agli elettori è a recarsi alle urne per battere la deriva autoritaria del Paese, la politica economica e sociale di Berlusconi e di Storace e per dare una svolta anche nella nostra provincia, che ha bisogno di un’alternanza dopo dieci anni di governo fallimentare di centrodestra».

Elisabetta Rizzo


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