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Latina. Elezioni. Piero Marrazzo: «Prima in tivvù ed oggi in politica io resto un uomo al servizio del cittadino». Le ultime polemiche
Davanti le Telecamere di ParvapoliS
Piero Marrazzo, candidato per la Regione Lazio per il centrosinistra.
Quasi conclusa la campagna elettorale. Ieri in piazza con Nino D'Angelo.
Un bilancio? Cosa si è seminato? «È stato un bellissimo viaggio. Entusiasmante.
Ho incontrato tante donne, tanti uomini. Ho incontrato i loro bisogni, le loro
speranze. Il loro desiderio che con la politica si possa cambiare. È stato
un percorso pieno di conoscenza perché molti mi hanno aiutato a comprendere dove
andare. Sono stato nei mercati, nelle Asl, nei luoghi di lavoro, tra i pendolari
ed ho capito che questa è una regione che può farcela a tornare competitiva. Ma ho
capito un'altra cosa. Ed ho cercato di dirlo proprio in queste giorni. È la loro
campagna elettorale. Ci sono le loro bandiere. I loro valori. La politica è la
costruzione dell'emozione di decidere di mettersi in cammino rispetto ad un ideale.
Ma un ideale fatto di ragioni che provengano dalla concretezza della quotidianità.
Io sono sempre stato convinto che se sai ascoltare i cittadini sai essere uno al loro
servizio. È stata una campagna elettorale difficile. Ci sono state troppe polemiche.
Bisogna tornare ai fatti, tornare ai programmi. Basta con le personalizzazioni della politica
che esasperano i rapporti». È importante la continuità tra Marrazzo uomo della televisione
e Marrazzo uomo della politica? «Se dobbiamo dircelo francamente non dovrebbe esserci
differenza. In entrambi i casi Marrazzo è al servizio del cittadino».
Andrea Apruzzese
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